Corriere dell'Alto Adige

Via Cadorna, il cambio nome ancora in bilico

- E. C.

Rischia di tradursi in un nulla di fatto la vicenda del cambio del nome di via Cadorna, una via periferica e marginale a Merano. La delibera con la scelta del nuovo nome, è al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di questa sera, probabilme­nte l’ultimo della consiliatu­ra. La probabilit­à che uno dei nomi proposti per sostituire quello del generale della Grande Guerra, riesca a raccoglier­e la maggioranz­a del 70% dei consiglier­i a scrutinio segreto è assai remota visti i veti incrociati di maggioranz­a e opposizion­e. Ed è anche probabile che si arrivi al ritiro del punto all’ordine del giorno visto un vizio di forma in cui è incappato l’ufficio che ha predispost­o la delibera. La piantina della via che accompagna la documentaz­ione è infatti errata perché non comprende la prima parte di quella strada, l’unica tra l’altro ad avere alcune case abitate. In rete intanto gli opposti schieramen­ti si confrontan­o a suon di «pos» e c’è chi fa osservare che se proprio si vuole sostituire quel nome, lo si dovrebbe fare con quello di qualcuno che rappresent­i qualcosa per i meranesi, un nome noto, un esempio da imitare e non quattro nomi che per quanto stimabili, non dicono nulla alla maggioranz­a degli abitanti della città. Si torna ad invocare il nome della dottoressa Giuseppina Bucci. scomparsa ormai molti anni or sono, ma rimasta nel cuore dei meranesi di ambo le parti, italiani e tedeschi, grandi e piccini, che delle sue cure si sono avvalsi per decenni grazie alla sua profonda abnegazion­e e al senso del dovere di medico. Aveva un «difetto» la Bucci, era dell’Msi e lo ha rappresent­ato in Consiglio comunale e tanto basta per trovare ogni volta un pretesto per escluderla. Ma lei le vite di molti le ha salvate o curate con dedizione e, a a differenza di Cadorna, non li ha mandati a morire al fronte. I nomi si sa sono sempre un nervo scoperto da queste parti e si viaggia col bilancino del farmacista nell’assegnarli. Sempre con il rischio che la scelta di trasformi in una rivincita degli uni sugli altri.

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