Il giardino nasce con la casa La planimetria, quindi gli alberi l’orto, le aiuole e anche il resto
Progettare un giardino implica una serie di ragionamenti complicati, insoliti per chi non lo fa di mestiere; anch’io, che mi occupo di orti e giardini da trent’anni, uso gli appunti di Helga Salchegger, che è docente di paesaggistica per gli studenti di botanica applicata alla Laimburg, la scuola agraria sudtirolese. Ciò che studiano gli apprendisti giardinieri in due anni di lezioni, proverò a riassumerlo qui.
Serve innanzitutto una planimetria.
Un giardino può anche esser costruito nel tempo, aggiungendo ogni anno, step by step, piante e aiuole. Le idee devono essere però chiare, fissate prima su carta.
Tutte le energie da impiegare vadano innanzitutto nella salvaguardia della terra: solo in un terreno sano, vivo, non rovinato dalle attività dei muratori, o schiacciato dai macchinari, le piante prescelte cresceranno senza difficoltà.
Partendo poi dal calcolo di quante ore possiamo dedicare al nostro giardino, pensiamo all’uso che ne vogliamo fare. L’orto sarà lo spazio più impegnativo: richiede costante cura. Vogliamo aiuole rialzate? - servono a evitare i mal di schiena. E se volete raccogliere le prime zucchine, non potete andare in vacanza a giugno.
Il secondo passo prevederà stradine, muretti, elementi fissi. Dove sistemare il mucchio del compost? Un paio di piante da frutto? Un’aiuola per i fiori da taglio? I rosai? Una sabbiera per i bambini, che si possa trasformare in aiuola quando saranno cresciuti? La struttura per l’altalena, che potrà diventare – usciti di casa i pargoli -, l’appoggio per una rosa rampicante? Una zona schermata dove sedere la sera, dopo il lavoro?
Le stradine che uniscono le «stanze», cioè gli spazi autonomi del giardino, le delimitazioni verdi, il posto per tavoli e sedie, la pergola, eventuali muretti a secco, lo spazio per il grill, le luci, i punti d’acqua, il capanno degli attrezzi…tutto da programmare prima.
Altrimenti il giardino diventerà una disordinata mescolanza, senza equilibrio, senza concetto visibile che ne fa una continuità verde della casa. Le piante andrebbero scelte pensando alla natura che ci circonda: meglio se son autoctone.
Le fioriture di alberi e aiuole andrebbero studiate per scaglionarle attraverso l’anno – più vita in giardino -insetti, uccelli, piccoli mammiferi- significa aver le piante che crescono sane in un ambiente equilibrato.
Gli alberi formeranno l’ossatura del giardino. Si acquistano da vivaisti che conoscono il loro mestiere. Cresceranno e occuperanno, facendo ombra, molto spazio, che va previsto nel progetto. Poi vengono le siepi delimitanti gli spazi: un giardino senza luoghi raccolti somiglia a un accidentato stanzone di fabbrica. Infine verrà il resto, i profumi, i colori, nella successione delle stagioni.
Idee chiare
Le stradine, il posto per tavoli e sedie, la pergola, le luci, tutto va programmato