Discoteche, registrazione obbligatoria e capienza al 30%
BOLZANO Si allenta la stretta sulle discoteche in Alto Adige. La giunta provinciale, su proposta del presidente Arno Kompatscher, ha deciso ieri mattina di modificare le regole di ingresso previste dall’allegato A della legge provinciale 4 del 2020. Di fatto, la capienza non viene più calcolata sul rapporto di una persona ogni 10 metri quadri di superficie del locale ma sul 30% dei clienti consentiti. Una cifra calcolata sempre partendo spazio totale a disposizione della discoteca che dovrà anche essere affisso all’entrata per informare il pubblico. In soldoni potranno entrare più persone ma non si potrà certo puntare al pienone della sala da ballo. Cade anche l’obbligo di scaricare l’applicazione Immuni per avere libero accesso alla struttura: una misura che aveva attirato sulla Provincia di Bolzano critiche da tutta Italia.
Kompatscher, dunque, è stato costretto a fare un passo indietro obbligando comunque i gestori a registrare e conservare i dati anagrafici di chi entra. «All’ingresso andranno esibiti i documenti. Questa misura sostituisce l’obbligo di download di Immuni che continuiamo a consigliare assieme all’Azienda sanitaria. Le generalità sono preziose per ricostruire tutti i contatti in caso di presenza di un positivo durante una delle serate».
Permane l’obbligo di indossare sempre la mascherina: «Dobbiamo ridurre il più possibile il contagio. Capiamo le esigenze degli imprenditori ma le norme devono continuare ad essere severe. Le modifiche all’allegato A rappresentano sostanzialmente un compromesso che facilita la gestione delle strutture attualizzato rispetto agli attuali dati relativi alla diffusione dell’epidemia sul territorio altoatesino». La nuova regolamentazione entrerà in vigore già per le serate del prossimo fine settimana. Ieri, infatti, la variazione è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino Alto Adige e già oggi sarà valida.
La app Immuni Niente più download obbligatorio. I gestori registreranno i dati anagrafici dei clienti