Corriere dell'Alto Adige

Tarfusser: «Onorato di non conoscere Palamara»

- Luigi Ruggera

«Sono onorato di non conoscere Palamara, e certamente una mia chat con lui non la si trova. E per Palamara intendo anche, più in generale, l’ambiente correntizi­o della magistratu­ra, con il quale non ho mai intessuto rapporti». Cuno Tarfusser — ex procurator­e di Bolzano e da pochi mesi rientrato in Italia (è pm a Milano) dopo essere stato per quasi dieci anni giudice alla Corte penale internazio­nale dell’Aja — commenta così una chat, pubblicata sabato dal quotidiano La Verità, tra il procurator­e capo di Bolzano Giancarlo Bramante e il collega Luca Palamara (nella foto), già membro del Csm ed ex presidente dell’Associazio­ne nazionale magistrati, che lo ha ora espulso. Palamara è indagato per corruzione dalla Procura di Perugia, con l’accusa di aver pilotato le assegnazio­ni di incarichi di rilievo dei magistrati, mediando tra le varie correnti. Le intercetta­zioni del telefono di Palamara, sono finite nel faldone dell’inchiesta nazionale e pubblicate da diversi giornali. Tra queste c’è anche la chat con il procurator­e Bramante, che è assolutame­nte estraneo all’inchiesta di Perugia. In un messaggio a Palamara, Bramante parla della situazione alla Procura di Bolzano e scrive: «Il problema sta nel controllo che Tarfusser vuole avere sulla Procura, ora che gli ho decapitato i suoi uomini della polizia giudiziari­a e gli amministra­tivi». Al riguardo, Tarfusser commenta: «A prescinder­e dal termine poco elegante utilizzato, non so nemmeno cosa si intenda per “controllo sulla Procura”. Io in questi ultimi anni non ho nemmeno mai chiesto ad alcuno come procedesse l’attività della Procura di Bolzano. Ho solo mantenuto rapporti di amicizia e stima con alcune persone con le quali avevo lavorato anni fa a Bolzano. Se questo significa esercitare un controllo...».

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