Corona festeggia la fuga «L’uomo si crede il padrone»
La sua riflessione l’ha affidata a La Stampa. Un intervento che lo scrittore Mauro Corona ha dedicato alla rocambolesca fuga di M49. «Non capisco l’orso in prigione — scrive Corona — W l’orso libero. E stasera ho un motivo grande per brindare, alla sua libertà. Come si può condannare un animale all’ergastolo? Dal Vajont a Ustica gli uomini non pagano mai, ma gli animali li fanno pagare sempre. Ricordo qualche anno fa il collaudo di un ponte qui in Friuli, hanno fatto passare sopra 6-8 camion, è finito sul greto del torrente, cemento e camion. Colpevoli? Nessuno. Hanno detto che forse c’era stato un calo di corrente della macchina che filettava l’acciaio. Di qui il difetto. Ma per un orso, basta che rubi qualcosa ed è pericoloso, roba da ergastolo, insomma. So bene che si parla anche di dare equilibrio al numero di orsi. Già, ma ci si dimentica che gli orsi sono stati portati in Trentino per metterli nei boschi e hanno speso fior di milioni. Da noi in Friuli hanno portato i cervi». «Il problema è soltanto uno — aggiunge — l’uomo si crede il padrone assoluto della Natura. Invece lo spazio è da condividere con gli animali. Chissà quando impareremo. E dicono che l’orso è pericoloso, aggressivo. Non è vero, lo è soltanto l’orsa con i cuccioli. Quella sì che può aggredire se gli attraversiamo la strada. Elementare, anche la chioccia ci aggredisce se ha con sé i pulcini e noi rubiamo il suo spazio. Ma la chioccia certo non fa paura, pesa un chilo. L’ho detto tante volte e l’ho anche scritto: bisogna che le guide alpine, gli artigiani, i contadini vadano nelle scuole a raccontare il loro mondo, a offrire informazioni, a educare. Bisognerebbe fare un programma alla tv, dico alla Rai, che insegni a frequentare il bosco e le montagne».