Corriere dell'Alto Adige

Chiusa l’indagine per omicidio stradale sull’A22

Bertinazzo morì sul colpo. Il conducente era sobrio. La difesa: concorso di colpa del tir

- L. R.

BOLZANO La Procura di Bolzano ha chiuso l’indagine, per omicidio stradale, relativo al terribile incidente sull’A22 costato la vita a Mirko Bertinazzo, 38 anni di Bronzolo. Il 9 luglio Bertinazzo stava rientrando a casa assieme ad un amico, un bolzanino di 28 anni che si trovava al volante, dopo aver trascorso una serata al Lago di Garda. Il tragico incidente si era verificato verso le 4.45 sulla corsia nord dell’A22, nei pressi dell’area di servizio Paganella. L’auto, una monovolume Volkswagen, era uscita dalla propria corsia, verso destra, e si era schiantata ad una velocità di circa 100 chilometri all’ora contro un tir fermo su una piazzola d’emergenza. L’impatto non aveva lasciato purtroppo scampo a Bertinazzo, che si trovava seduto sul posto del passeggero: l’auto aveva colpito lo spigolo posteriore sinistro del tir proprio in quel punto e Bertinazzo era morto sul colpo. Il suo amico, che si trovava al volante, aveva invece riportato ferite leggere. Ora sono stati conclusi gli accertamen­ti sulla dinamica e la Procura ha quindi depositato l’avviso di conclusion­e indagine, che precede la richiesta di rinvio a giudizio del conducente dell’auto. Il bolzanino di 28 anni, difeso dagli avvocati Angelo Polo e Nicola Nettis, era assolutame­nte sobrio al volante, come emerso dal test etilometri­co. Non aveva quindi bevuto nessun alcolico ed inoltre era negativo anche ai test tossicolog­ici.

Con ogni probabilit­à, quindi, il conducente aveva accusato un colpo di sonno perdendo il controllo dell’auto per un periodo brevissimo ma sufficient­e a causare la tragedia. Inoltre gli avvocati difensori ipotizzano un concorso di colpa da parte del conducente del tir, la cui sosta notturna sulla piazzola d’emergenza sarebbe stata ingiustifi­cata e non consentita.

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