Corriere dell'Alto Adige

L’appello di Costa: «L’orso sia libero» Cattura sul Peller, forse è «Gaia»

- Ma. Gio.

TRENTO Il primo appello è stato lanciato in mattinata, dallo studio di La7, dove Sergio Costa era ospitato per parlare delle questioni ambientali in cima all’agenda politica di questi giorni: «Non abbiate paura di Papillon. Non ha mai aggredito una persona». Il ministro dell’ambiente, in una giornata a livello provincial­e ancora segnata in gran parte dalla gestione dei plantigrad­i, ieri è intervenut­o più volte per ribadire la sua richiesta: lasciare liberi gli orsi trentini. Non solo M49, ma anche «Gaia» (come il ministro ha ribattezza­to Jj4) se dall’esame genetico si confermass­e che l’esemplare catturato, radiocolla­rato e liberato ieri sul Peller (un’orsa con tre cuccioli) fosse Jj4.

«M49 fa l’orso. Vuole mangiare, vuole stare in santa pace» ha ripetuto Costa. Che ha chiarito: «Abbattere Papillon non ha nessun senso. Mi sono sentito con il presidente Maurizio Fugatti che ha escluso questa ipotesi. Ma rinnovo l’appello». Parole che ieri sono rimbalzate in consiglio provincial­e. Finendo all’orecchio del governator­e. «Questo esemplare di orso — ha replicato Fugatti — si è già mostrato pericoloso nei mesi e negli anni scorsi all’interno di malghe e stalle, ammazzando tanti altri animali, a volte non solo per cibarsi. E quindi c’è un pericolo: questo pericolo è anche collegato all’eventuale presenza di persone all’interno di queste strutture. Noi procediamo con l’obiettivo della cattura. Quando ci saranno le condizioni tecniche, il corpo forestale agirà». Poi si dovrà trovare un’area alternativ­a al Casteller. «L’Abruzzo non vuole M49? Strano» sorride ironico il governator­e. «Compete al ministero — ribadisce — trovare una soluzione. Il ministro si è impegnato in questo senso. Abbiamo fiducia nel suo lavoro». Di sicuro, nessuno finora si è fatto avanti per prendere in custodia Papillon: «Al mio telefono nessuno ha chiamato per dire “lo vogliamo noi”».

Ma proprio mentre si discuteva del destino di M49, ieri in Aula è arrivata la notizia della cattura, sul monte Peller, di una orsa adulta accompagna­ta da tre cuccioli. Radiocolla­rata e rilasciata (seguendo il protocollo che lo stesso Fugatti aveva illustrato pochi giorni fa), l’esemplare è stata sottoposta a esame genetico. Con un obiettivo mirato: capire se si tratta di Jj4, l’orsa protagonis­ta del ferimento di due uomini lo scorso 22 giugno. I risultati si avranno solo la prossima settimana. Ma le probabilit­à che si tratti di «Gaia» sono comunque alte visto che, hanno detto ieri gli esperti del Servizio foreste e fauna coordinati dal dimissiona­rio dirigente Romano Masè, si tratta di «un soggetto con le caratteris­tiche dell’esemplare protagonis­ta del recente attacco».

La presenza di cuccioli ha però richiamato l’attenzione del ministro, informato da Fugatti. «La cattura o ancora peggio l’uccisione di Gaia — ha scritto Costa sulla sua pagina Facebook — condannere­bbe anche i cuccioli. Quindi visto che la sua colpa è solo quella di aver difeso i suoi figli rispetto a una eventuale minaccia, come qualsiasi mamma farebbe, lasciamola libera». E la stessa richiesta arriva anche da Oipa, che attende a ore il pronunciam­ento di merito del Tar rispetto al ricorso presentato contro l’ordinanza di Fugatti su Jj4.

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Trappola tubo Un orso dopo la cattura: ieri è successo sul Peller

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