Pmi straniere in controtendenza nel 2020 crescono ancora
Rispetto al 2011 exploit del 17% in Trentino. Le imprese italiane sono in calo
TRENTO Le imprese straniere in Trentino sono 3.598 e nei primi sei mesi dell’anno il bilancio tra aperture e chiusure ha segnato un saldo positivo di 55 unità. I dati, elaborati dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, fotografano la situazione al 30 giugno di quest’anno. Sul gradino più alto del podio gli imprenditori albanesi, mentre i settori che vantano l’incidenza maggiore di imprese straniere sono quelli delle costruzioni e del commercio.
«Le imprese straniere rappresentano una realtà ormai consolidata nell’ambito del nostro sistema imprenditoriale e costituiscono il 7,1% di tutte le aziende che compongono il tessuto economico locale». Una percentuale, seppur costantemente in crescita, inferiore al resto del Nord-Est (11,2%) e del dato nazionale (10,2%), ma negli ultimi anni le imprese straniere hanno sperimentato una discreta espansione, seguendo un trend di crescita quasi costante: «Rispetto al 2011, primo anno disponibile per questa tipologia di dati — si legge nel rapporto della Camera di
Commercio di Trento — sono cresciute del 17,5%, a fronte di un calo del 3,7% del totale delle imprese provinciali». Il 26,5% delle imprese straniere, la quota più consistente, opera nel comparto delle costruzioni, il 20,7% opera invece nel settore del commercio, mentre le imprese straniere che operano nel turismo sono il 13,8%, in particolare nel comparto della ristorazione. Gli imprenditori albanesi e rumeni risultano maggiormente presenti nel settore delle costruzioni, gli imprenditori marocchini e cinesi sono invece più impegnati nel settore del commercio.
Per quanto riguarda la struttura organizzativa, si conferma la prevalenza di imprese individuali: sono 2.522 unità e rappresentano oltre il 70% del totale delle attività guidate da stranieri. Tra queste, gli immigrati di origine albanese rappresentano la fetta più consistente degli imprenditori, con 334 imprese individuali operanti alla fine del giugno scorso (13,2% del totale). A secondo posto, per numero di titolari stranieri di ditte individuali, gli imprenditori provenienti dalla Romania con 279 unità (11,1%), mentre quelli originari del Marocco, con 211imprese, rappresentano l’8,4% del totale. Seguono la Svizzera — area dalla quale si è verificato un sensibile fenomeno “di «migrazione di ritorno» da parte di figli di immigrati di origine italiana — con 174 imprese (6,9%), la Cina con 159 (6,3%) e, con numeri più contenuti, il Pakistan, la Macedonia e la Moldavia.