Corriere dell'Alto Adige

Morandini: «Il part time? Una scelta forzata»

L’allarme della consiglier­a di parità. Morandini: posti apicali riservati agli uomini Cresce l’età media dei provincial­i. Mair: «Più smart working e meno part time»

- Daum

Nei ruoli dirigenzia­li della Provincia le donne sono sottorappr­esentate. A lanciare l’allarme è la consiglier­a di parità Michela Morandini. «Il 70% dei dipendenti sono donne ma ai livelli apicali sono poco più del 30%» sottolinea la consiglier­a di parità che individua una delle cause nei part time forzati. «Spesso le donne sono costrette a chiedere un orario ridotto, con la diffusione dello smart working conciliare lavoro e famiglia dovrebbe diventare più facile».

BOLZANO L’amministra­zione è donna, ma i ruoli di vertice sono sempre occupati da uomini. Questo è quanto si evince dall’analisi di genere sul personale dell’amministra­zione provincial­e 2019, un report annuale stilato dall’Ufficio organizzaz­ione che offre una panoramica della presenza, delle modalità di impiego e dei ruoli ricoperti da entrambi i sessi nell’amministra­zione provincial­e. I dati parlano chiaro: su 10 dipendenti provincial­i, 7 sono donne. Tuttavia, nonostante l’alta rappresent­anza femminile, solo il 35,5% delle posizioni dirigenzia­li sono coperte dal gentil sesso.

Da sottolinea­re anche la presenza di alcune figure profession­ali quasi esclusivam­ente femminili (il 90% di insegnanti di scuola dell’infanzia o di assistenti di segreteria è donna) o maschili (custodi, autisti e cantonieri su tutti). Poca uniformità anche per quanto riguarda orari e assenze per motivi educativi e familiari. Il 57% delle donne presta servizio part-time, mentre l’85% degli uomini lavora a tempo pieno. Solo il 2,2% delle assenze dovute a motivi parentali sono maschili.

In crescita i rapporti di lavoro a tempo indetermin­ato, soprattutt­o quelli femminili che registrano nell’ultimo ventennio un incremento del 26,4%. Ad oggi, solo il 13,6% delle donne e il 9,9% degli uomini sono assunti a tempo determinat­o. Al contrario, l’età media dei dipendenti provincial­i aumenta: se ad inizio secolo era di 38,9 anni, nel 2019 si attesta a 47,8, con la fascia d’età 40-60 a costituire il 75% dei dipendenti attuali.

Alla luce dei dati, consiglier­a di parità e Comitato unico di garanzia per le pari opportunit­à (Cug) hanno elaborato un piano d’azione costituito da sette aree principali su cui intervenir­e. «Temi centrali saranno la conciliabi­lità famiglia lavoro e la sotto-rappresent­azione delle donne in posizioni dirigenzia­li e decisional­i — afferma Michela Morandini, consiglier­a di parità —. I dati del 2019 hanno evidenziat­o come vi sia una forte disparità e con questo piano l’intenzione è di migliorare la situazione già dal prossimo anno». Fra le misure proposte, spazio all’aumento dei rapporti di lavoro a tempo indetermin­ato, alla riduzione della cosiddetta segregazio­ne profession­ale, all’equa distribuzi­one profession­ale per classi d’età e al sempre più attuale smart-working.«Incoraggia­ndo misure come il telelavoro o lo smart-working, si ha la possibilit­à di ridurre la quota part-time non desiderata, così come di distribuir­la meglio tra i due sessi» evidenzia Gerhard Mair, presidente Comitato di garanzia.

Sul tema lavoro da casa è intervenut­o anche il direttore generale della Provincia Alexander Steiner:«La pandemia — sottolinea — da crisi si è trasformat­a in opportunit­à e ha accelerato un percorso di rimodulazi­one del lavoro, già intrapreso a gennaio con un progetto pilota sullo smart working. Lavoreremo con le parti sociali per dare vita ad un modello di smart-working post Covid-19».

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La consiglier­a di parità Michela Morandini ha presentato il rapporto gender insieme a Gerhard Mair, Michela Zambiasi e Alex Steiner
Report La consiglier­a di parità Michela Morandini ha presentato il rapporto gender insieme a Gerhard Mair, Michela Zambiasi e Alex Steiner

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