Imi, sconti solo ad aziende che hanno perso fatturato
BOLZANO Il consiglio provinciale approva, con l’astensione delle minoranze, l’assestamento di bilancio al termine di un confronto vivace soprattutto sulla rimodulazione dell’imposta municipale immobiliare (Imi), con sconti per le imprese, in particolare quelle turistiche.
Alla fine l’esenzione per gli alberghi sull’Imi è stata subordinata a un calo di fatturato dimostrato di almeno il 20% rispetto al periodo pre Covid-19, su proposta della Svp. Una scelta contestata dall’opposizione che chiedeva clausole più stringenti, con la presentazione di un emendamento del Team K. «L’asticella andava posta al 50% — sostiene il capogruppo Paul Köllensperger — perché gli aiuti per la ripresa vanno dati a chi ha effettivamente necessità, non distribuiti a pioggia come, in prima istanza, avrebbe voluto fare la Volkspartei, inizialmente propensa a non porre alcuna condizionalità».
Altro nodo cruciale, il minore gettito per i Comuni, imposto dalle esenzioni varate dall’amministrazione provinciale. «Anche in questo caso avremmo auspicato misure diverse — prosegue Köllensperger — la Provincia rifonderà l’80% del minore introito ai municipi, ma sarebbe stato giusto procedere alla rifusione del 100% della somma».
Sempre nell’ottica di tutelare l’autonomia finanziaria dei Comuni, chiamati a dover garantire in epoca di emergenza sanitaria maggiori servizi con minori entrate, il Team K aveva proposto fosse concessa la possibilità ai sindaci di poter aumentare l’aliquota ordinaria Imi fino a 5 punti percentuali, con facoltà di aggravare di maggiori contributi le seconde case. Un punto, quest’ultimo, su cui la Südtiroler Freiheit ha osservato come per molti sudtirolesi che lavorano all’estero la seconda casa sia, di fatto, una necessità. L’emendamento del Team K è stato respinto.
Nel dibattito sulle agevolazioni Imi ha fatto capolino anche la critica di Assoimprenditori che, pur riconoscendo l’utilità della misura, ne ha contestato la complessità burocratica di attuazione. Il tema, in particolare, è stato posto da Sandro Repetto che ha tacciato, inoltre, la giunta provinciale di opacità nella genesi delle scelte.
«Critico la scarsa trasparenza della Giunta in merito all’assestamento — spiega il capogruppo Pd — in una situazione critica come quella relativa al Covid-19 sarebbe stato bello sentire la voce dei singoli assessori sulle iniziative promosse. Invece si è deciso nel chiuso della Giunta su questioni che sarebbero state da affrontare collegialmente in aula».
In ogni modo, la misura è passata con l’astensione delle opposizioni. Tra i provvedimenti adottati, infine, la rinuncia ai canoni di locazione da parte degli enti locali, per favorire, dopo il picco dell’emergenza sanitaria, la ripresa delle attività di imprese e associazioni che operino immobili di proprietà comunale.