Commissione d’inchiesta Sad: Urzì si dimette
Iniziano a volare gli stracci nella commissione d’inchiesta sul trasporto pubblico locale. Poco prima che iniziasse la seduta di ieri il consigliere di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì ha rassegnato le dimissioni. Un modo per far emergere il conflitto di interessi di altri due componenti della commissione, Gert Lanz e Carlo Vettori. Il primo infatti avrebbe tentato di vendere il proprio garage al patron di Sad Ingomar Gatterer, il secondo invece è nipote del direttore generale di Sad Mariano Vettori.
«Mia moglie — spiega Urzì — lavora come amministrativa nel ramo ferrovia di Sad. Ho chiesto chiarimenti agli uffici e non è stata rilevata alcuna incompatibilità ma solo un’inopportunità. A quel punto ho preferito dimettermi. Ma forse sono altri a dover lasciare».
Tuttavia né Carlo Vettori né Lanz hanno voluto rassegnare le dimissioni.
«Gli uffici legali della Provincia non hanno rilevato alcun conflitto d’interessi. Io non sono a libro paga di Sad»
La commissione, presieduta dal Freiheitliche Andreas Leiter Reber, ha il compito di fare luce sul bando per il trasporto pubblico locale annullato due anni fa dalla giunta provinciale alla vigilia della scadenza. Una vicenda parecchio torbida su cui sta indagando anche la Procura di Bolzano che ha già acquisito documenti sia in Provincia sia presso la sede di Sad. Nell’ambito inchiesta, coordinata dal capo della Procura Giancarlo Bramante, sono già indagati il presidente della Provincia Arno Kompatscher e i vertici di Sad, Gatterer e Vettori.
Intanto emergono novità anche nell’inchiesta sulle mascherine acquistate dall’Asl. Ieri i Nas hanno acquisito documenti negli uffici del team K. Una perquisizione che nasce da una mail che il consigliere provinciale Paul Köllensperger aveva inviato all’Asl girando il contatto di un’azienda che si era offerta di fornire mascherine. A comunicare l’intervento dei Nas è stato lo stesso Köllensperger durante la discussione in aula. «Non abbiamo nulla da nascondere» ha detto Köllensperger.