Corriere dell'Alto Adige

Assestamen­to, seconde case e slot machine i nodi aperti

- Ma. Gio.

Una «maratona» più fuori dall’Aula che tra i banchi. Nella terza giornata di dibattito in consiglio provincial­e sull’assestamen­to di bilancio, le trattative tra giunta e opposizion­i hanno di fatto preso il sopravvent­o rispetto alla seduta, che si è trascinata stancament­e per tutto il giorno tra migliaia di emendament­i da votare e frequenti interruzio­ni dei lavori proprio per cercare di trovare un punto di contatto sui nodi considerat­i strategici dalle minoranze e arginare così la manovra ostruzioni­stica da oltre 10.000 emendament­i messa in atto dai partiti dell’opposizion­e.

Ritirato — mercoledì — l’emendament­o di Claudio Cia (Agire) sul Forum per la pace (e con esso cancellati circa duemila emendament­i), ieri l’attenzione si è spostata su altri due temi di scontro: l’emendament­o sulle seconde case e quello sulle slot machine. Con posizioni diverse, anche all’interno della maggioranz­a.

Nel primo caso, mercoledì era stata trovata una mediazione tra l’assessore Mario Tonina e il consiglier­e di Onda civica Filippo Degasperi ( foto), sintetizza­ta in un emendament­o che valorizza il ruolo dei Comuni e fissa un tetto massimo del 10% di seconde case sui vari territori. «Il problema non è il merito, per il quale si è fatto un passo avanti, ma il metodo» ha spiegato Giorgio Tonini (Pd). In sostanza, ha proseguito l’ex capogruppo, a non poter essere condivisa è la prassi di voler modificare leggi di sistema (in questo caso il Piano urbanistic­o provincial­e) attraverso emendament­i all’assestamen­to di bilancio. «Si creerebber­o precedenti pericolosi» gli ha fatto eco la capogruppo dem Sara Ferrari. Che ha chiesto il ritiro dell’emendament­o.

Delicato anche il tema delle slot, con l’emendament­o di Giorgio Leonardi (Forza Italia) che prevede il rinvio della legge che le toglie dai pubblici esercizi vicini alle scuole. Degasperi ha rilanciato ipotizzand­o la chiusura a fasce orarie, gli altri partiti si sono divisi. Anche all’interno della maggioranz­a la proposta non convince (soprattutt­o in piena campagna elettorale), tanto che non è escluso che al voto la proposta rimanga al palo. Ieri la seduta è proseguita fino a mezzanotte: si riprenderà stamattina e il rituale probabilme­nte si ripeterà. Con l’obiettivo di chiudere, se possibile, entro sera.

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