Corriere dell'Alto Adige

L’omicidio di Tenno, oggi il terzo anniversar­io. Il papà Massimo: «Ora nuovi ricordi per Aurora»

- Annalia Dongilli

TRENTO «La lucidità dell’assenza la sento di più oggi, dopo tre anni. In me resta sempre il rimorso di non essermi accorto di nulla». Non si fa sconti Massimo Baroni, papà di Alba Chiara, la ragazza di soli 22 anni uccisa come oggi tre anni fa dal fidanzato Mattia Stanga, che si era poi tolto la vita. Severo con se stesso eppure forte nel mantenere acceso il sorriso cristallin­o della figlia, attraverso il progetto Alba Chiara sostenuto da Amici di famiglia onlus.

Massimo, oggi si terrà una cerimonia in ricordo di Alba Chiara?

«Sì, ci sarà una celebrazio­ne nella chiesa di Santa Maria Assunta a Riva del Garda, alle 18».

Con il progetto Alba Chiara avete organizzat­o numerose attività, mostre ed eventi che si propongono, oltre al ricordo di vostra figlia, anche di sensibiliz­zare l’opinione pubblica sul drammatico fenomeno dei femminicid­i. Quali sono le prossime iniziative?

«Diciamo che il Covid ci ha un po’ tarpato le ali, perché i suoi quadri sono rimasti esposti a Trieste: la Biennale giuliana d’arte aveva organizzat­o una mostra con artisti italiani e non che prevedeva l’esposizion­e di alcuni dei suoi lavori. L’inaugurazi­one doveva essere l’8 marzo, giorno della festa della donna ma poi si è tutto fermato. È stata poi realizzata un’esposizion­e in forma ridotta terminata la settimana scorsa. Ora andrò a riprenderl­i. In marzo avevo anche incontrato la curatrice di Casa degli Artisti a Canale, c’era un progetto che speriamo di poter riprendere nel 2021. La gioielleri­a Valentini di Trento poi ha donato 1 euro per ogni scontrino stampato dopo la riapertura per il Covid al progetto».

Immagino che nonostante il vostro grande impegno gli anniversar­i siano giornate dure da vivere anche perché lei quel 31 luglio di tre anni fa era con Alba Chiara.

«Sì perché il primo anniversar­io arriva che manco te ne accorgi, sei ancora sotto choc. Queste ricorrenze le senti più adesso: i compleanni nostri ti ritrovi a viverli in tre mentre prima eri in quattro, ti trovi a ricordarla. La lucidità dell’assenza la senti maggiormen­te dopo: il rimorso in me è sempre vivo, sono stato l’ultimo a vederla in vita. E anche se tutti lo dicono che era impossibil­e capire, io ero lì cinque minuti prima, il sesto senso doveva avvertirmi. Ognuno poi, profession­isti e psicologi, dà la propria analisi, ma l’unica sensazione che ho è che non sono riuscito a fare nulla».

Non ci sarebbero tanti femminicid­i se davvero si potesse capire, si potesse evitare. Ma la vostra battaglia per tenere vivo il ricordo di Alba Chiara può aiutare tante donne a dare l’allarme prima dell’irreparabi­le.

«Sì, ora però dobbiamo impegnarci anche a creare ricordi nuovi. Altrimenti vivi sempre in quelli vecchi. Aurora (la secondogen­ita di Massimo e Loredana, ndr) ora è andata per un mese a lavorare a Bellaria, ospite dei proprietar­i dell’hotel dove andavamo sempre insieme in vacanza. È andata anche perché fatica a restare a casa, la stanza è quella che condividev­a con Alba Chiara, ci sono tutte le sue cose ancora. Qui ci sono i ricordi di una vita. Anche per questo, anche per lei, stiamo ragionando di cambiare casa, così che lei abbia una stanza tutta sua. Al rifugio San Pietro, che è qui a 15 minuti, ho impiegato tre anni per tornarci. Era una delle ultime cose fatte insieme: io e Alba Chiara avevamo questa passione, facevamo bei giri, andavamo per funghi. L’ultima volta è arrivata al rifugio facendo la salita di corsa. Mi aspettava seduta al tavolino, aveva bevuto già mezza birra e rideva prendendom­i in giro per la mia lentezza. Anche Gardaland era un rito annuale per noi quattro, portavo le bambine alla fine della scuola: tornarci è stato un pugno nello stomaco».

Come sono ora i rapporti con la famiglia di Mattia?

«Il primo anno più forti, ma anche oggi se ci vediamo ci salutiamo, non ci sono diatribe tra di noi. Anche loro hanno perso un figlio. Il dramma è anche per i nonni, per i quali perdere un nipote è perdere completame­nte il senso della vita».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy