Spese legali, vince la Provincia La Consulta: pagamenti legittimi
I giudici costituzionali respingono la richiesta della Corte dei Conti. Ora la parifica di bilancio
Secondo successo in pochi giorni per la Provincia di Trento davanti ai giudici della Corte costituzionale: dopo la vittoria sul fronte dei contratti dei dirigenti, ieri la Consulta ha dichiarato, con una propria sentenza, inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte dei Conti sulla modalità con cui Piazza Dante disciplina le spese legali dei propri dipendenti. La parifica di bilancio cui la Corte dei Conti è chiamata e che si era arenata di fronte a questo scoglio, può ora venire completata e i 146.176 euro spesi da Piazza Dante e finiti sotto la lente dei giudici contabili possono dunque essere considerati legittimamente utilizzati.
In fase di parificazione del rendiconto della Provincia infatti i giudici della Corte dei Conti avevano sollevato una questione di illegittimità costituzionale sulla legislazione trentina in materia di rimborsi delle spese legali dei propri dipendenti. In sostanza la Provincia ha stabilito con una propria legge di estendere il rimborso delle spese legali sostenute dai propri lavoratori per cause civili, penali e amministrative sorte nell’esercizio delle proprie funzioni, anche alle fasi preliminari del giudizio e in caso di archiviazione del procedimento. La Provincia dunque anticipa ai propri dipendenti il denaro necessario a sostenere le spese legali anche nelle fasi iniziali del giudizio. E solo in caso di sconfitta e dunque di condanna ne chiede la restituzione.
L’anticipo e il rimborso in caso di archiviazione rappresentano dunque due estensioni che secondo i giudici contabili sono incostituzionali perché da un lato producono una disparità di trattamento tra i cittadini della Provincia e gli altri dello Stato e perché dall’altro determinano inoltre «un aggravio della spesa tale da incidere negativamente sugli equilibri di bilancio». E infatti la parifica di bilancio dell’esercizio 2019 era stata sospesa dalla Corte dei Conti stessa: dei 188.145 euro spesi da Piazza Dante per sostenere le spese legali dei propri dipendenti nel 2019 i giudici ritenevano che 146.176 fossero illegittimi perché appunto destinati ad anticipi o procedimenti conclusi con l’archiviazione. La parifica del bilancio della Provincia, avvenuta un mese fa, era rimasta sospesa per questo capitolo in attesa appunto della pronuncia della Corte costituzionale e ora potrà essere portata a termine.
Non solo. Con questa decisione potrà probabilmente essere riformulata la delibera varata dalla giunta provinciale qualche mese fa che sospendeva, in attesa della sentenza della Consulta e in via dunque prudenziale, gli anticipi ai dipendenti pubblici coinvolti in alcuni procedimenti. Si tratta di uno strumento molto utile di cui ora dunque i lavoratori di Piazza Dante potranno tornare a disporre: per molti dipendenti, vista la lunghezza temporale degli iter giuridici, diventava spesso molto oneroso dover anticipare di tasca propria tutte le spese legali.