Corriere dell'Alto Adige

Schianto a Sfruz, jeep tradita da una buca

Fuori pericolo i due feriti più gravi originari di Roma. La comitiva è invece di Verona

- Tommaso Di Giannanton­io

Sono migliorate le condizioni dei due feriti gravi rimasti coinvolti nell’incidente di giovedì pomeriggio durante un’escursione in jeep a Sfruz, in val di Non. Sia l’autista di 56 anni che il passeggero di 58 anni, entrambi di Roma e ricoverati all’ospedale Santa Chiara di Trento, sono infatti fuori pericolo di vita. E intanto alcuni degli altri sei visitatori veronesi che erano a bordo del furgone sono potuti rientrare già a «Villa Claudia», ricongiung­endosi così con gli altri turisti del campo estivo organizzat­o dalla Fondazione cattolica «Segni nuovi» di Verona.

A differenza di quanto era emerso nelle ore immediatam­ente successive all’incidente, avvenuto poco prima delle 17.30 di giovedì, la jeep 4x4 (una sorta di camionetta militare a nove posti) non stava viaggiando sulla strada provincial­e di Coredo, ma si trovava su una via sterrata in località Sette Larici, tra i boschi dell’altopiano della Predaia. Il gruppo, composto da otto persone di età adulta appartenen­ti tutte alla Fondazione «Segni nuovi», stava quindi rientrando da un’escursione in montagna quando l’autista ha perso il controllo del mezzo.

Seconda la ricostruzi­one dei carabinier­i della compagnia di Cles, che ieri mattina hanno sentito alcuni dei passeggeri che erano a bordo del mezzo, il furgone è sbandato dopo essere finito con una delle due ruote anteriori all’interno di una buca ed è poi andato a sbattere contro un tronchetto di un albero tagliato, fino a concludere la corsa contro una pianta di larice.

L’impatto frontale con l’albero sarebbe stato molto forte, tale da danneggiar­e pesantemen­te il muso della jeep 4x4. Ad avere la peggio sono stati i due romani: l’autista di 56 anni e il passeggero di 58 anni. L’altra persona seduta nei tre posti davanti se l’è invece cavata con ferite più lievi. I due romani sono stati poi traportati d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento a bordo di due elicotteri sanitari, che erano accorsi sul luogo dell’incidente insieme a sei ambulanze e alle camionette dei vigili del fuoco volontari di Sfruz, Taio e Smarano. In un primo momento, le condizioni del cinquantot­tenne, in particolar­e, erano state giudicate critiche, ma poi per fortuna il quadro clinico si è ridimensio­nato. Restano ugualmente gravi i traumi alle gambe riportati dal turista romano. L’autista cinquantas­eienne dovrebbe invece essere dimesso dall’ospedale tra qualche giorno.

Mentre gli altri sei passeggeri, tutti di Verona, tra cui quattro uomini di 33, 47, 53 e 63 anni, dopo lo schianto erano stati portati in ambulanza agli ospedali di Cles e Rovereto. Qui i due feriti più gravi sono stati ricoverati nel reparto di ortopedia. Tra i turisti c’erano don Davide Vicentini, direttore della Fondazione Toniolo e parroco di San Zeno alla Zai e Alberto Stizzoli, vicepresid­ente della Fondazione Segni Nuovi.

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(Pellegrini) Scontro La jeep danneggiat­a

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