Schianto a Sfruz, jeep tradita da una buca
Fuori pericolo i due feriti più gravi originari di Roma. La comitiva è invece di Verona
Sono migliorate le condizioni dei due feriti gravi rimasti coinvolti nell’incidente di giovedì pomeriggio durante un’escursione in jeep a Sfruz, in val di Non. Sia l’autista di 56 anni che il passeggero di 58 anni, entrambi di Roma e ricoverati all’ospedale Santa Chiara di Trento, sono infatti fuori pericolo di vita. E intanto alcuni degli altri sei visitatori veronesi che erano a bordo del furgone sono potuti rientrare già a «Villa Claudia», ricongiungendosi così con gli altri turisti del campo estivo organizzato dalla Fondazione cattolica «Segni nuovi» di Verona.
A differenza di quanto era emerso nelle ore immediatamente successive all’incidente, avvenuto poco prima delle 17.30 di giovedì, la jeep 4x4 (una sorta di camionetta militare a nove posti) non stava viaggiando sulla strada provinciale di Coredo, ma si trovava su una via sterrata in località Sette Larici, tra i boschi dell’altopiano della Predaia. Il gruppo, composto da otto persone di età adulta appartenenti tutte alla Fondazione «Segni nuovi», stava quindi rientrando da un’escursione in montagna quando l’autista ha perso il controllo del mezzo.
Seconda la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Cles, che ieri mattina hanno sentito alcuni dei passeggeri che erano a bordo del mezzo, il furgone è sbandato dopo essere finito con una delle due ruote anteriori all’interno di una buca ed è poi andato a sbattere contro un tronchetto di un albero tagliato, fino a concludere la corsa contro una pianta di larice.
L’impatto frontale con l’albero sarebbe stato molto forte, tale da danneggiare pesantemente il muso della jeep 4x4. Ad avere la peggio sono stati i due romani: l’autista di 56 anni e il passeggero di 58 anni. L’altra persona seduta nei tre posti davanti se l’è invece cavata con ferite più lievi. I due romani sono stati poi traportati d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento a bordo di due elicotteri sanitari, che erano accorsi sul luogo dell’incidente insieme a sei ambulanze e alle camionette dei vigili del fuoco volontari di Sfruz, Taio e Smarano. In un primo momento, le condizioni del cinquantottenne, in particolare, erano state giudicate critiche, ma poi per fortuna il quadro clinico si è ridimensionato. Restano ugualmente gravi i traumi alle gambe riportati dal turista romano. L’autista cinquantaseienne dovrebbe invece essere dimesso dall’ospedale tra qualche giorno.
Mentre gli altri sei passeggeri, tutti di Verona, tra cui quattro uomini di 33, 47, 53 e 63 anni, dopo lo schianto erano stati portati in ambulanza agli ospedali di Cles e Rovereto. Qui i due feriti più gravi sono stati ricoverati nel reparto di ortopedia. Tra i turisti c’erano don Davide Vicentini, direttore della Fondazione Toniolo e parroco di San Zeno alla Zai e Alberto Stizzoli, vicepresidente della Fondazione Segni Nuovi.