Guerra di nervi
Il museo nella base Nato di Passo Coe con tre missili Hercules puntati contro l’Urss Per capire quei 50 anni del Novecento, ogni giorno sull’orlo della catastrofe nucleare
Passo Coe, a circa 1600 metri di altitudine tra i rilievi nell’altopiano di Folgaria, offre la conoscenza di un capitolo di storia del Novecento ancora poco conosciuto: la Guerra fredda. Impossibile infatti non notare tre missili Nike-Hercules puntati verso il cielo in posizione di lancio e i capannoni dell’ex Base missilistica della Nato «Malga Zonta-Monte Toraro», oggi nota come Base Tuono (Tuono era il nome in codice Nato usato nelle comunicazioni radio). Qui, per secoli confine tra Principato vescovile di Trento e la Repubblica di Venezia e poi tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico, venne posizionata nella seconda metà del secolo scorso una delle 106 basi dello schieramento missilistico difensivo della Nato per contrastare i Paesi dell’area comunista. In Italia ne furono costruite dodici, tutte nel Nord-Est, ma Base Tuono è l’unica testimonianza rimasta e il suo è oggi un forte richiamo alla pace.
Fu operativa dal 1966 al 1977. Poi, nel 2010, l’accordo tra il Comune di Folgaria, la Provincia di Trento e l’Aeronautica Militare ha permesso di riportare al suo aspetto originale una delle sue tre sezioni di lancio, la «Alfa», dove oggi è allestito un museo unico in Europa dedicato al sistema missilistico Nike-Hercules-. Le altre due sezioni sono invece aree di pascolo che circondano un piccolo lago artificiale, bacino d’acqua per l’innevamento delle piste da sci (Centro Fondo Passo Coe).
Visitando Base Tuono si comprende il significato di Guerra fredda, quel lungo confronto tra Stati Uniti e Unione Sovietica durante il quale la potenza degli arsenali di entrambe le parti avrebbe potuto annientare l’intera umanità. «Fu questa consapevolezza ad impedire che si scatenasse un conflitto con armi nucleari — sottolinea Maurizio Struffi, anima da sempre del recupero museale dell’ex Base Nato. — I poderosi Nike-Hercules rappresentano i rischi che l’umanità corse e svelano accadimenti assai poco noti perché in molti casi, anche se riguardavano tutti, coperti dal segreto militare».
Aspetti questi che muovono l’interesse del pubblico durante le visite guidate alle rampe di lancio, ai sistemi elettronici di avvistamento del nemico e della guida degli Hercules. «Si tratta di concetti
I poderosi Nike-Hercules rappresentano i rischi che l’umanità corse e svelano accadimenti assai poco noti perché in molti casi coperti dal segreto militare
facilmente spiegabili anche ai giovani — continua Struffi — proprio perché i missili, i radar e gli apparati di lancio che ricreano la piena operatività della Base di Passo Coe, per quanto ben diversi da ciò che la tecnologia attuale rende disponibile, trasmettono una sensazione di potenza che suscita grande curiosità».
E in attesa dell’apertura del nuovo hangar che ospiterà due cacciabombardieri della Guerra fredda — una nuova sezione per festeggiare i 10 anni di attività della Base — è emozionante completare la visita assistendo a una prova di lancio nel bunker coperto da terrapieno che ripropone, anche con l’audio, le fasi di allarme e lancio dei missili.
Se a Base Tuono viene dunque raccontata la Guerra Fredda, a Malga Zonta, dove nell’agosto del 1944 ci fu un eccidio compiuto da nazifascisti contro partigiani, si parla di Resistenza. Grazie alla collaborazione della Fondazione Museo Storico del Trentino, nell’edificio che fu il Corpo di guardia della base missilistica è stato istituito il Parco Museo Malga Zonta-Base Tuono, «un percorso che permette una visione d’insieme di questi capitoli di storia, ai quali si aggiungono anche gli avvenimenti di cui la zona di Passo Coe fu teatro nella Grande Guerra, in particolare con l’avvio della Strafexpedition del maggio 1916» conclude Maurizio Struffi.