Telecamere e sicurezza, primi screzi Caramaschi-Sinistra
Gallo: «Record di installazioni? Un errore inseguire le destre». La replica: «Fa fede il programma»
BOLZANO Le politiche sulla sicurezza restano un nervo scoperto tra Renzo Caramaschi e i suoi alleati della Sinistra.
A creare scossoni le riflessioni su Facebook di Luigi Gallo (ex assessore e ora tornato in pista con la Sinistra) che auspica una discontinuità sulla videosorveglianza. «Siamo la città con più videocamere in Italia — reclama Gallo, che afferma di preferire «altri obiettivi e altri primati per la nostra città». Caramaschi, però, non pare minimamente disponibile a passi indietro sul punto. «Le telecamere restano nel programma, scritto e condiviso con tutti gli alleati» ricorda il sindaco uscente che sottolinea come gli occhi elettronici siano posizionati d’intesa con la Questura.
Un problema per la coalizione? «Facciamo subito chiarezza — rilancia Gallo —, sosteniamo questo sindaco e lavoriamo perché venga riconfermato. In questi cinque anni sono state messe tantissime telecamere e non sarò io ad andarle a smontare. Ma è chiaro che questi strumenti possono essere utili in un’azione di repressione dopo che un reato è stato fatto, ma non hanno effetto preventivo, importante soprattutto nella gestione della microcriminalità». L’esponente della Sinistra, insomma, ritiene non si debba farsi dettare l’agenda dalle destre. «Non cadiamo nella trappola, ma facciamo insieme uno scatto in autonomia — esorta Gallo — per esempio l’uso dei vigili di quartiere, con una funzione integrata alle politiche sociali, può essere percorribile. Il primato che vorrei per Bolzano è che nessuno sia più costretto a dormire per le strade».
Valutazioni legittime per Claudio Della Ratta, ma a suo dire destinate a portare Caramaschi a restare vittima di spinte opposte e inconciliabili. «Nella consiliatura a guida Luigi Spagnolli — sostiene il consigliere uscente del Psi, passato ora al centrodestra di Roberto Zanin — non siamo riusciti ad installare una sola telecamera, causa i veti dell’estrema sinistra della coalizione. Quindi, a livello azioni di presidio della sicurezza in città, il sindaco uscente avrebbe serie difficoltà a portare avanti azioni pur minime dal daspo urbano, già contestato in questa consiliatura da una parte della maggioranza, all’incremento di telecamere, allo sgombero dei bivacchi».
Intanto il gruppo Bozen Solidale attacca sulla gestione della zona stazione, accusando il sindaco di muovere «guerra ai poveri» della città, in particolare su piazza Magnago. «Mai detto di voler tirare su inferriate» ribatte dice Caramaschi, chiamato in causa dagli attivisti.
Della Ratta
«Con Rifondazione in squadra, Spagnolli non riuscì ad accenderne una: auguri al sindaco»