Quel cavolo (cinese) di ortaggio Foglie morbide e appetitose: arriva dall’Asia e cresce veloce
L’orto in agosto entra nella fase della sua maturità. Le insalate hanno terminato il loro ciclo; è ora di piantare il radicchio chiamato «pan di zucchero», se non l’avete seminato a metà luglio, poi di mettere a dimora le insalate invernali, i miscugli di asiatiche: sopportano bene temperature anche sotto i tre, quattro gradi, perfette per tempi grami dell’inverno.
Anche un parente dei nostri cavoli, il cavolo cinese o pak choi, Brassica pechinensis, regge il freddo; è probabilmente un incrocio fra Brassica chinensis e la Brassica rapa. In Asia, sua terra di origine, è una verdura molto amata, consumata fresca o cotta, o conservata come i crauti. Cresce veloce. Dal momento dell’impianto alla maturità non passano tre mesi, si calcola che ogni metro quadrato produca dieci chili di massa. Germina dopo pochi giorni dopo la semina. In tre settimane forma rosetta; ama le temperature autunnali, notti fresche, giornate calde.
Se si semina in primavera, può accadere che vada in seme: le notti fredde e corte, e le temperature che superano i venticinque gradi di giorno stimolano la produzione di fiori, pur molto amati dagli insetti e belli da vedere.
I cespi maturi si possono conservare bene in un’aiuola coperta, dove sta a suo agio; meno in una cantina, solo se fredda e umida. Una temperatura di dieci gradi sarebbe ideale. Mai vanno conservati assieme a mele e pere, il gas sprigionato, l’etilene, farebbe marcire il cavolo cinese, come danneggerebbe eventualmente radicchio e cavoli.
Nell’aiuola si calcolano otto piante per ogni metro quadrato, fra le piante trenta centimetri, eguale la distanza fra i filari. Hanno bisogno di molta, molta acqua e di un terreno ricco: prima della semina o piantagione la terra va dunque concimata con stallatico maturo e compost. Se nell’aiuola crescevano in precedenza dei fagiolini, il pak choi ne approfitterà.
Si raccoglie quando i cespi sono diventati sodi.
Per l’insalata si tagliano a striscioline sottili. Si cucinano anche a vapore, o nel wok, per pochi minuti. Le varietà in commercio sono «Green Rocket», «Yuki», «Bilka», «Orange mini». A me sono cresciute bene.
Non c’è rosa senza spine, si dice: il cavolo cinese, con le sue foglie morbide e appetitose, sono una tentazione assoluta per limacce, bruchi voraci, afidi invadenti, pulci di terra che bucherellano le foglie. La salvezza viene da quelle reti sottilissime, con i buchi non più grandi di un millimetro e mezzo, che coprono le piante lasciando passare aria, luce e acqua. Si trovano ai consorzi agrari. Con questi teli si coprono le piante appena spuntate, con leggerezza, ma senza lasciare pertugi. Una pacciamatura di paglia o fieno fra le piante manterrà poi il terreno sempre umido e impedirà la crescita delle cosiddette spontanee.
Preda di insetti
È una tentazione per bruchi voraci, afidi e pulci di terra che bucano le foglie