Commissione d’inchiesta: parlano i medici
La Functional Gums produce 40mila pezzi al giorno. Gozzi: «Possiamo anche raddoppiare» Anno scolastico al via, il sovrintendente Gullotta: «In classe non c’è l’obbligo di indossarle»
BOLZANO All’inizio della pandemia l’Alto Adige si è ritrovato completamente impreparato sul fronte mascherine. A marzo la Provincia ha dovuto accelerare i tempi per soddisfare il fabbisogno di questi ormai fondamentali dispositivi di protezione individuale, con un’affannosa ricerca all’estero rivelatasi problematica, soprattutto dal punto di vista qualitativo.
Qual è la situazione oggi? Alcune aziende altoatesine si sono mosse già da mesi in questo senso, una di queste è la Functional Gums: specializzatasi inizialmente in functional food e integratori alimentari, l’azienda si stava già indirizzando verso il settore dei dispositivi medici, facendo il grande passo proprio negli ultimi mesi con la produzione in serie di mascherine chirurgiche di tipo 2.
«La Provincia ci ha dato una grossa mano mettendoci a disposizione in tempi rapidi il Noi Techpark — spiega Maicol Verzotto, celebre tuffatore olimpico che è anche socio fondatore dell’azienda — qui possiamo curare tutto il processo di produzione, destinato per il 99% al mercato locale: siamo i fornitori della maggior parte delle farmacie, delle cliniche e delle grandi imprese altoatesine». La Functional
Gums produce tra le 30 e le 40.000 mascherine al giorno: «Al momento produciamo al 50% delle nostre possibilità — afferma l’amministratrice Giada Gozzi — quindi siamo pronti a più che raddoppiare la produzione: per questo motivo stiamo già svolgendo alcuni colloqui per ampliare il nostro team di dipendenti, che al momento conta circa 20 persone. Possiamo aumentare i turni, che ora coprono cinque giorni a settimana per 12 ore al giorno. Tante aziende hanno modificato la loro produzione per il breve periodo, noi vogliamo che sia un lavoro stabile per il futuro, indipendentemente dall’andamento della pandemia. Non abbiamo alcun interesse ad approfittarcene, anzi, l’idea è nata proprio per combattere la speculazione e una situazione che sembrava ormai fuori controllo. Naturalmente la speranza è che questo periodo finisca presto».
Le mascherine chirurgiche di tipo 2 sono classificate di fascia intermedia. Al momento la Functional Gums non ha accordi con la Provincia per un’eventuale vendita: «Posto che l’amministrazione pubblica deve muoversi per bandi
— precisa Gozzi — noi siamo comunque disposti a destinare completamente la produzione per soddisfare un fabbisogno ingente e improvviso, anche nelle regioni limitrofe». Verzotto aggiunge: «Nessuno sa cosa aspettarsi per il futuro, sappiamo soltanto che la mascherina dev’essere usata e che è un forte strumento di prevenzione». La Functional Gums, nata nel 2013, ha fatto il salto di qualità nel 2016, con un round di capitalizzazione di 400.000 euro: mantenendo una buona liquidità e vincendo un bando provinciale da 200.000 euro nel 2017, ha avuto poi la possibilità di investire fondi, diventando la prima azienda certificata in Alto Adige nella produzione di mascherine chirurgiche. Non è però l’unica: a Falzes, in val Pusteria, la Sanité è pronta ad entrare nel mercato e la prossima settimana presenterà il proprio stabilimento e i numeri di produzione.
Nel frattempo, in vista dell’inizio dell’anno scolastico, il sovrintendente Vincenzo Gullotta spiega: «Non ci sarà l’obbligo di indossare le mascherine durante le lezioni, con gli studenti seduti ai banchi, visto che in questo caso sarà mantenuta la distanza di un metro tra persone. Le mascherine saranno obbligatorie solo negli spazi comuni, cioè all’entrata e nei corridoi della scuola. Questo è quanto stabilisce l’ultimo protocollo inviatoci dal Comitato tecnico scientifico. Di conseguenza — aggiunge Gullotta — non è stata fatta ancora una stima della quantità di mascherine di cui avremo bisogno, e che saranno comunque fornite dal ministero, assieme ai disinfettanti». In Trentino, invece, una stima sul fabbisogno nelle scuole è già stata fatta: serviranno fino a 120 mila mascherine al giorno.
Il tuffatore Verzotto «La Provincia ci ha aiutato mettendoci a disposizione il Noi Techpark Così l’azienda è cresciuta»