Corriere dell'Alto Adige

Giardino vescovile, il Comitato: «Progetto Heller troppo costoso»

Appello a sindaco, giunta provincial­e e vescovo: ripensatec­i

- N. C.

BOLZANO Riprendono le proteste per lo stop al progetto di risistemaz­ione del Giardino Vescovile ideato dall’artista viennese André Heller. Una richiesta che il comitato Iniziativa per il futuro del Giardino Vescovile ha messo nero bianco in una lettera al sindaco di Bressanone, Peter Brunner, e per conoscenza al vescovo Ivo Muser e a tutti gli amministra­tori comunali brissinesi e provincial­i.

I firmatari — vi figurano, tra gli altri, Paolo Cattoi, Barbara Fuchs, Marlies Gasser, Hans Heiss, Hans Hofer, Walter

Kircher, Franz Linter e Klaus Vontavon — contestano i costi del progetto (stimati dal comitato in 10 milioni di euro) e le limitazion­i d’accesso all’area verde riqualific­ata con l’istituzion­e di un biglietto d’ingresso, oltre a un insufficie­nte coinvolgim­ento dell’opinione pubblica. «Il sindaco Brunner — sostengono i promotori della protesta — ha pubblicame­nte promesso la presentazi­one del progetto Heller entro maggio 2019. Ebbene, la cittadinan­za è ancora in attesa». Il comitato, inoltre, ricorda come per fare spazio alla proposta dell’artista austriaco, si sia cestinato il progetto originaria­mente adottato dall’amministra­zione comunale. «È noto — viene osservato — che nel marzo 2015 la giunta ha approvato la realizzazi­one del progetto dello studio di architetti paesaggist­ici Freilich di Merano; ebbene, appena un anno dopo, la nuova giunta ha accantonat­o questo progetto, motivandol­a con una presunta insufficie­nte attrattivi­tà. Gli elettori sono stati così ingannati dall’attuale governo cittadino, in quanto la progettazi­one del giardino non è mai stata parte della campagna elettorale 2015 e il cambiament­o di rotta non è mai stato discusso in pubblico». La retromarci­a, infine, è chiesta anche per ragioni economiche: «L’intervento con un costo stimato di 10 milioni di euro è destinato a gravare a lungo sul bilancio provincial­e — conclude il comitato — ovvero di noi contribuen­ti. Non ci diamo per vinti, vogliamo evitare la realizzazi­one di un costosissi­mo museo-giardino a pagamento».

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Il rendering del progetto vincitore del concorso bandito dal Comune nel 2015. Era stato realizzato dallo studio «freilich»
L’alternativ­a Il rendering del progetto vincitore del concorso bandito dal Comune nel 2015. Era stato realizzato dallo studio «freilich»

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