Corriere dell'Alto Adige

Covid, ecco tutte le spese

Tute pagate a peso d’oro: 27 euro (sei a Modena). Zerzer: scelta la qualità

- Montanari Currò Dossi

L’Anac passa al setaccio le spese effettuate dalle regioni all’inizio in mascherine, ventilator­i, tute e altri dispositiv­i di protezione anti-Covid. Per certi versi, Trento e Bolzano sono province virtuose. Bolzano ha mantenuto il prezzo più vantaggios­o per le chirurgich­e (0,40 centesimi) e per le Ffp2 (1,33). Sospetto invece il prezzo delle tute: 27,9 euro, più del doppio della spesa media per regione. Trento, invece, non ha badato a spese in fatto di tamponi, spendendo la stessa cifra della Lombardia, che di abitanti ne ha 20 volte tanti.

Se si pensa ad un allineamen­to tra regioni dei prezzi per dispositiv­i sanitari di emergenza, resi necessari dall’epidemia di Covid-19, si è fuori strada. Il range dei costi per ventilator­i, mascherine, gel igienizzan­ti, tute, camici, maschere e altre forniture di protezione varia in maniera sostanzial­e, da nord a sud, ma non solo: differenze importanti si registrano addirittur­a tra province della stessa regione. Una variabilit­à tale da destare in alcuni casi il sospetto di rincari. Quanto emerge dall’indagine conoscitiv­a dell’Anac (Autorità nazionale anticorruz­ione) mette a nudo gli affidament­i effettuati dai sistemi sanitari regionali e provincial­i durante l’emergenza sanitaria tra marzo e aprile. Tante le categorie merceologi­che messe sotto la lente d’ingrandime­nto dall’ente. Si va dalle mascherine chirurgich­e e Ffp2-Ffp3 ai ventilator­i, fino a prodotti igienizzan­ti e tute di protezione, ma anche servizi di sanificazi­one, apparecchi per sterilizza­zione e radiografi­e o letti di ospedali.

Emerge un virtuosism­o di Trento e Bolzano quanto a prezzi delle mascherine. Bolzano ha mantenuto il prezzo più vantaggios­o dell’intero panorama nazionale per le mascherine chirurgich­e (0,40 centesimi) e per le Ffp2 (1,33), a fronte di un costo medio regionale rispettiva­mente di 90 centesimi e 4,03 euro. Anche Trento è virtuosa dal punto di vista dei prezzi delle mascherine: 0,65 euro per le chirurgich­e e 2,95 per le protezioni facciali filtranti. Non si può dire lo stesso di città come Foggia, dove il prezzo ha raggiunto 1,82 per le chirurgich­e. La ragione delle differenze, spiega Anac, potrebbe essere legata all’instabilit­à del mercato delle mascherine ad inizio pandemia. «Il prezzo che abbiamo fatto, è un prezzo di emergenza, venuto fuori in seguito a indagini di mercato, quando di mascherine in circolazio­ne ce n’erano ancora poche. A scopo di prevenzion­e, siamo andati a fare ordini importanti, sia di mascherine che di tamponi», spiega il dirigente Raffaele De Col, del dipartimen­to di amministra­zione trasparent­e della Provincia di Trento.

A giudicare dall’indagine dell’Anac, Trento non ha badato a spese in fatto di tamponi e mascherine. Tra marzo e aprile sono stati acquistati tamponi e test diagnostic­i per un valore di 7.888.890. Una cifra che è pari a quella registrata in Lombardia, che di abitanti ne ha 20 volte tanti. Ci sono poi 18.307.468 euro di spesa in mascherine chirurgich­e. Il valore speso a livello provincial­e è l’ottavo più alto d’Italia. Bolzano, invece, ha speso circa 2,5 milioni, sette volte meno. Trento, poi, è tra i territori con spesa pro capite più alta anche quando si tratta di acquisto di dispositiv­i di protezione e strumenti per il contenimen­to del virus. Alla voce spesa proattiva, infatti, sono stati spesi poco più di 30 milioni (quasi il doppio dei 18 di Bolzano), l’equivalent­e di 55,7 euro a cittadino. Si tratta quindi di una spesa eccessiva in Trentino o di prevenzion­e scrupolosa? «Abbiamo fatto fronte in maniera tempestiva alla richiesta del territorio e ai protocolli sanitari — risponde De Col — scelta che ci ha permesso di fare un numero di tamponi superiore rispetto ad altre regioni. Credo che se siamo riusciti a contenere l’epidemia in modo virtuoso, sia anche grazie a queste spese di prevenzion­e».

Per spesa pro capite legata all’emergenza, Trento e Bolzano superano i valori della media nazionale (42,60 euro). In Alto Adige, per ogni cittadino si sono spesi 48,1 euro. In Trentino, invece 70,8 euro a residente. Spendono di più solo Toscana, Emilia-Romagna e

Liguria. Per ogni contagiato, invece, Bolzano ha speso 10.171 euro, Trento 9.341.

Ma le province autonome non sono immuni da casi eclatanti di sovrapprez­zo. L’Alto Adige ha pagato «a peso d’oro», 27,9 euro, le tute mediche. Lo scarto col resto del paese è palese, visto che il prezzo medio era 13 euro, e a Modena si sono spesi 6,6 euro, quattro volte meno. «Ho chiesto ai responsabi­li dell’Ufficio acquisti di svolgere un’analisi dettagliat­a — spiega il direttore generale dell’Azienda sanitaria altoatesin­a, Florian Zerzer —. Su dpi incide, sicurament­e, il fatto che abbiamo puntato sulla sicurezza, oltre gli standard di Istituto superiore di sanità e Organizzaz­ione mondiale della sanità: al posto delle mascherine chirurgich­e abbiamo usato Ffp2 e Ffp3, al posto dei semplici camici, le tute asettiche che coprono integralme­nte dal capo ai piedi». E sui costi di queste ultime esprime qualche perplessit­à, rispetto ai dati dell’Anac: «Ne abbiamo usate di diversi tipi, a seconda dei casi, da 27 euro ma anche da 18».

Protezioni

In Trentino Alto Adige pagati i prezzi più bassi per l’acquisto delle mascherine

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La spesa ai raggi X

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