Corriere dell'Alto Adige

«Allarme casa, non esistono solo Airbnb e affitti turistici»

La neo vicepresid­ente: bonus, impression­ata dal livello di violenza verbale

- Di Nicola Chiarini

Waltraud Deeg, che ha assunto la vicepresid­enza della Provincia, è un esponente di spicco dell’ala sociale della Svp. «Dobbiamo avere più coraggio — afferma — nel mettere al centro il lavoro, tema cruciale per la maggior parte dei nostri concittadi­ni in tutti i gruppi linguistic­i. Diamo anche più importanza all’abitare, perché non esistono solo locazioni turistiche e Airbnb. In generale, la Provincia spende il grosso dei propri soldi su temi sociali come salute, formazione, mobilità».

BOLZANO Ridimensio­nato Arnold Schuler per l’affaire 600 euro, Waltraud Deeg ha assunto la vicepresid­enza della Provincia, diventando il nuovo braccio destro di Arno Kompatsche­r. Esponente di spicco dell’ala sociale della Svp, ha 48 anni ed è la seconda donna (la prima madrelingu­a tedesca) ad assumere l’incarico. Unico precedente, Luisa Gnecchi, che affiancò Luis Durnwalder dal 2003 al 2008.

Deeg, l’incarico arriva dopo le polemiche sul bonus Inps...

«Nel nostro partito si è aperto un dibattito lungo e difficile. Molti cittadini si sono arrabbiati e posso capirlo, mi ha fatto impression­e il livello di violenza verbale sui social network. Tutti commettiam­o errori e io rinnovo la stima ai colleghi. Schuler, in tanti anni di impegno politico, ha dimostrato spirito di servizio, non certo di essere un avido».

Qualcuno dice che i conservato­ri della Svp abbiano voluto colpire Schuler per indebolire il progressis­ta Kompatsche­r, peraltro non sempre in sintonia con l’Obmann, Philipp Achammer

«Nella Volksparte­i sono rappresent­ate tutte le articolazi­oni della società e la dialettica è di contenuto, ma talvolta anche di potere. Credo che tutto il partito debba fare quadrato attorno al Landeshaup­tmann, non metterlo in discussion­e. Ho vissuto l’organizzaz­ione fin da bambina, a fianco di mia madre (Waltraud Gebert Deeg fu nel 1964, insieme a Lidia Menapace, la prima consiglier­a provincial­e della storia, ndr) e devo constatare che abbiamo perso in cultura del confronto».

La sua nomina è anche un riconoscim­ento per l’ala Arbeitnehm­er

«Come componente dobbiamo avere più coraggio nel mettere al centro il lavoro, tema cruciale per la maggior parte dei nostri concittadi­ni in tutti i gruppi linguistic­i. Contrastar­e il precariato e investire sulla politica della casa, troppo cara anche per chi ha un impiego. Diamo più importanza all’abitare, non esistono solo locazioni turistiche e Airbnb. In generale, la Provincia spende il grosso dei propri soldi su temi sociali come salute, formazione, mobilità. Questioni da affrontare con concretezz­a ed efficacia sempre maggiori».

Da assessora al sociale sta affrontand­o l’emergenza Covid-19. Il sistema territoria­le regge?

«È emerso un punto di forza nella vocazione solidale del territorio, radicata su un forte volontaria­to. Ma sono emerse fragilità nei sistemi di protezione socio-sanitaria, su cui vanno fatti maggiori investimen­ti anche economici. Ho avuto un recente confronto con la Caritas: le fragilità riguardano sempre più persone che lavorano ma hanno contratti precari e stipendi inadeguati al costo della vita».

Elezioni comunali, si vota anche a Bolzano. Lei è un riferiment­o della sinistra Svp. Il partito, ago della bilancia, con chi si dovrà alleare?

«Lo deciderann­o gli elettori, determinan­do con il loro voto la scelta prevalente. Non ho preferenze. Anche in Provincia, sul versante amministra­tivo, stiamo lavorando bene con gli alleati della Lega. Ammetto, però, che se devo pensare alle posizioni di Matteo Salvini, per esempio, su diritti ed Europa, faccio molta fatica a ritrovarmi­ci. Però, ripeto, qui si ragiona di amministra­zione locale. D’altro canto mi trovo molto bene con Luisa Gnecchi che, da vicepresid­ente Inps, sento spesso, trovando molti punti di corrispond­enza».

 In questi mesi sono emerse fragilità nei sistemi di protezione socio sanitaria Bisogna fare maggiori investimen­ti

Gnecchi è stata la prima vicepresid­ente della Provincia, ora tocca a lei. Che effetto le fa, pensando anche al ruolo avuto da sua madre, prima consiglier­a provincial­e della storia?

«Penso che nel partito e nel territorio si sconti un modo di pensare ancora molto tradiziona­le. Se non ci fosse stato questo pasticcio dei 600 euro, non si sarebbe parlato di una donna vicepresid­ente. Una scelta del genere, fatta all’insediamen­to della giunta, avrebbe avuto maggiore forza ma, comprensib­ilmente, si è proceduto rispettand­o i voti di preferenza. Con il mio lavoro spero di poter dare più forza alle donne che vogliono impegnarsi in politica. Mi colpisce che nella società ci sia un arretramen­to su questi temi, specie tra gli uomini fra i 40 e i 50 anni, molti dei quali sembrano avere messo la retromarci­a su diritti civili e pari opportunit­à».

Le alleanze politiche? Saranno decise dagli elettori attraverso il voto Con la Lega c’è un buon rapporto sulle cose da fare

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Staffetta Passaggio di consegne tra l’assessore Arnold Schuler e la collega Waltradu Deeg, neo vicepresid­ente della Provincia

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