«Allarme casa, non esistono solo Airbnb e affitti turistici»
La neo vicepresidente: bonus, impressionata dal livello di violenza verbale
Waltraud Deeg, che ha assunto la vicepresidenza della Provincia, è un esponente di spicco dell’ala sociale della Svp. «Dobbiamo avere più coraggio — afferma — nel mettere al centro il lavoro, tema cruciale per la maggior parte dei nostri concittadini in tutti i gruppi linguistici. Diamo anche più importanza all’abitare, perché non esistono solo locazioni turistiche e Airbnb. In generale, la Provincia spende il grosso dei propri soldi su temi sociali come salute, formazione, mobilità».
BOLZANO Ridimensionato Arnold Schuler per l’affaire 600 euro, Waltraud Deeg ha assunto la vicepresidenza della Provincia, diventando il nuovo braccio destro di Arno Kompatscher. Esponente di spicco dell’ala sociale della Svp, ha 48 anni ed è la seconda donna (la prima madrelingua tedesca) ad assumere l’incarico. Unico precedente, Luisa Gnecchi, che affiancò Luis Durnwalder dal 2003 al 2008.
Deeg, l’incarico arriva dopo le polemiche sul bonus Inps...
«Nel nostro partito si è aperto un dibattito lungo e difficile. Molti cittadini si sono arrabbiati e posso capirlo, mi ha fatto impressione il livello di violenza verbale sui social network. Tutti commettiamo errori e io rinnovo la stima ai colleghi. Schuler, in tanti anni di impegno politico, ha dimostrato spirito di servizio, non certo di essere un avido».
Qualcuno dice che i conservatori della Svp abbiano voluto colpire Schuler per indebolire il progressista Kompatscher, peraltro non sempre in sintonia con l’Obmann, Philipp Achammer
«Nella Volkspartei sono rappresentate tutte le articolazioni della società e la dialettica è di contenuto, ma talvolta anche di potere. Credo che tutto il partito debba fare quadrato attorno al Landeshauptmann, non metterlo in discussione. Ho vissuto l’organizzazione fin da bambina, a fianco di mia madre (Waltraud Gebert Deeg fu nel 1964, insieme a Lidia Menapace, la prima consigliera provinciale della storia, ndr) e devo constatare che abbiamo perso in cultura del confronto».
La sua nomina è anche un riconoscimento per l’ala Arbeitnehmer
«Come componente dobbiamo avere più coraggio nel mettere al centro il lavoro, tema cruciale per la maggior parte dei nostri concittadini in tutti i gruppi linguistici. Contrastare il precariato e investire sulla politica della casa, troppo cara anche per chi ha un impiego. Diamo più importanza all’abitare, non esistono solo locazioni turistiche e Airbnb. In generale, la Provincia spende il grosso dei propri soldi su temi sociali come salute, formazione, mobilità. Questioni da affrontare con concretezza ed efficacia sempre maggiori».
Da assessora al sociale sta affrontando l’emergenza Covid-19. Il sistema territoriale regge?
«È emerso un punto di forza nella vocazione solidale del territorio, radicata su un forte volontariato. Ma sono emerse fragilità nei sistemi di protezione socio-sanitaria, su cui vanno fatti maggiori investimenti anche economici. Ho avuto un recente confronto con la Caritas: le fragilità riguardano sempre più persone che lavorano ma hanno contratti precari e stipendi inadeguati al costo della vita».
Elezioni comunali, si vota anche a Bolzano. Lei è un riferimento della sinistra Svp. Il partito, ago della bilancia, con chi si dovrà alleare?
«Lo decideranno gli elettori, determinando con il loro voto la scelta prevalente. Non ho preferenze. Anche in Provincia, sul versante amministrativo, stiamo lavorando bene con gli alleati della Lega. Ammetto, però, che se devo pensare alle posizioni di Matteo Salvini, per esempio, su diritti ed Europa, faccio molta fatica a ritrovarmici. Però, ripeto, qui si ragiona di amministrazione locale. D’altro canto mi trovo molto bene con Luisa Gnecchi che, da vicepresidente Inps, sento spesso, trovando molti punti di corrispondenza».
In questi mesi sono emerse fragilità nei sistemi di protezione socio sanitaria Bisogna fare maggiori investimenti
Gnecchi è stata la prima vicepresidente della Provincia, ora tocca a lei. Che effetto le fa, pensando anche al ruolo avuto da sua madre, prima consigliera provinciale della storia?
«Penso che nel partito e nel territorio si sconti un modo di pensare ancora molto tradizionale. Se non ci fosse stato questo pasticcio dei 600 euro, non si sarebbe parlato di una donna vicepresidente. Una scelta del genere, fatta all’insediamento della giunta, avrebbe avuto maggiore forza ma, comprensibilmente, si è proceduto rispettando i voti di preferenza. Con il mio lavoro spero di poter dare più forza alle donne che vogliono impegnarsi in politica. Mi colpisce che nella società ci sia un arretramento su questi temi, specie tra gli uomini fra i 40 e i 50 anni, molti dei quali sembrano avere messo la retromarcia su diritti civili e pari opportunità».
Le alleanze politiche? Saranno decise dagli elettori attraverso il voto Con la Lega c’è un buon rapporto sulle cose da fare