Piazza Erbe Snobbati gli avvertimenti Movida, giovani senza protezioni: multe da 400 euro
Controlli in centro. Ronchetti: avevamo avvisato i giovani
Controllo interforze, venerdì sera, in centro a Bolzano per far rispettare la recente ordinanza anti-movida, che impone l’uso della mascherina nei luoghi a rischio assembramento. Gli agenti della polizia municipale, i poliziotti della questura ed i carabinieri hanno così pattugliato, in particolare, piazza Erbe a Bolzano, luogo di ritrovo dei più giovani, soprattutto davanti a bar e pub. «All’inizio abbiamo avvisato i giovani che dovevano usare le mascherine, poiché c’era un assembramento, e poi abbiamo dovuto procedere con le sanzioni verso coloro che ignoravano il nostro invito» spiega il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti.
BOLZANO
«Li avevamo invitati con le buone una, due, tre volte, ad indossare le mascherine, ma c’era chi continuava ad ignorare l’invito e così abbiamo dovuto far rispettare la legge, multando i trasgressori». Il comandante della polizia municipale di Bolzano, Sergio Ronchetti, spiega che il controllo interforze messo in atto venerdì sera nelle vie del centro storico, in collaborazione con polizia e carabinieri, ha avuto un approccio soft, di informazione. Ma poi è stato necessario sanzionare chi faceva finta di nulla: in totale 12 giovani sono stati multati con sanzioni di 400 euro a testa, che scendono a 280 euro se pagate entro 5 giorni. Anche usufruendo di questa riduzione, si tratta comunque di una somma tale da indurre, in futuro, una maggiore attenzione al rispetto delle regole per evitare la diffusione del coronavirus.
I controlli sono stati messi in atto, venerdì sera, da diverse pattuglie della polizia municipale, dagli agenti della questura e dai carabinieri. In tutto diverse decine di uomini hanno pattugliato il centro storico bolzanino, per far rispettare la recente ordinanza del presidente della Provincia Arno Kompatscher che impone l’utilizzo della mascherina tra le 18 e le 6 anche all’aperto, nei contesti e nei luoghi in cui sussiste il rischio di assembramenti anche di natura spontanea ed occasionale, come in strade e piazze, ma anche nei cortili di bar e ristoranti. A Bolzano, questo rischio di assembramenti è stato individuato, chiaramente. in piazza Erbe, dove si sono infatti concentrati i controlli interforze. La piazza era, soprattutto in tarda serata, affollatissima di giovani, molti dei quali non indossavano la mascherina. Inizialmente gli agenti hanno spiegato ai giovani che, in virtù della nuova ordinanza, quella era la classica situazione in cui avrebbero dovuto coprire naso e bocca: a quel punto c’è chi è prontamente corso ai ripari, seguendo le richieste degli agenti e indossando la mascherina, che quasi tutti avevano comunque con sé, altri hanno temporeggiato, decidendo di seguire il consiglio solo dopo un’ulteriore sollecito, e infine c’è stato anche chi ha pensato di ignorare gli appelli degli uomini in divisa.
E così agli agenti non è rimasto altro che far rispettare l’ordinanza con le salate sanzioni. Complessivamente, sono stati 12 i giovani multati, in piazza Erbe o nelle immediate vicinanze: dieci da parte degli agenti della polizia municipale ed altri due dai poliziotti della questura. Presenti anche alcune pattuglie dei carabinieri, ma da parte loro non sono state elevate sanzioni.
Si è trattato del primo controllo a tappeto del territorio dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza, del 17 agosto, quando il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, aveva firmato l’ordinanza contingibile e urgente — la numero 35 relativa al Covid — che recepiva quella nazionale. Il giorno precedente infatti il ministro della Salute Roberto Speranza aveva emesso un’ordinanza per imporre, fino al 7 settembre, la sospensione delle «attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». Si trattava cioè dell’ordinanza anti-movida, che prevedeva la chiusura delle discoteche e, contestualmente, introduceva l’obbligo di indossare le mascherine dalle 18 alle 6 anche all’aperto, nei luoghi a rischio di assembramento. Un orario, questo, deciso proprio per limitare la diffusione del contagio tra i giovani, che proprio in orario serale e notturno rischiano di creare assembramenti davanti a pub ed altri locali pubblici.
«Abbiamo deciso di adottare anche noi le misure previste dal governo — aveva spiegato nei giorni scorsi Kompatscher — anche perché da noi l’obbligo di portare le mascherine in caso di assembramenti non è mai venuto meno. Per quanto riguarda le discoteche, abbiamo notato che per i gestori è difficile riuscire a far rispettare le regole sul distanziamento ai clienti. Di conseguenza chiudiamo le discoteche, con la speranza che i dati sui contagi possano migliorare e che si possa quindi riaprirle». Ma i dati delle ultime ore non fanno ben sperare.