Corriere dell'Alto Adige

Fiera, senzatetto divisi tra Bolzano e Merano

Dal 13 settembre stop all’accoglienz­a. Deeg: in arrivo un’ondata di uscite dai centri

- Marco Angelucci

Il centro di accoglienz­a per senzatetto allestito in Fiera durante il lockdown sarà sgomberato entro il 13 settembre. Le persone accolte, in prevalenza migranti, saranno suddivisi in strutture tra Bolzano e Merano: la mini proroga è arrivata per consentire l’allestimen­to delle strutture.

BOLZANO A partire dal 13 settembre la Fiera tornerà ad essere Fiera e non più un centro di emergenza per accogliere i senzatetto. Una mini proroga possibile dopo la cancellazi­one della Fiera Creativi, che ora è accorpata alla Campionari­a di Autunno. Dal 13 settembre si chiuderà il capitolo iniziato in primavera quando, in pieno lockdown, un padiglione del quartiere fieristico era stato destinato ad un’ottantina di senza dimora che bivaccavan­o in giro per la città. «Abbiamo fatto la nostra parte per superare un’emergenza ma è ora che la Fiera torni ad essere un luogo a disposizio­ne per l’economia. Stiamo lavorando per ripartire in sicurezza con la Fiera d’autunno e la Fiera hotel» spiega il vicepresid­ente di Fiera Bolzano, Claudio Corrarati.

L’intesa raggiunta da Comune e Provincia prevede che una parte delle persone accolte in Fiera venga trasferita a Merano. «Un risultato importante che indica un cambiament­o di tendenza: le emergenze non possono sempre essere in carico a Bolzano ma serve un aiuto anche dagli altri comuni» chiarisce l’assessore comunale alle Politiche sociali, Juri Andriollo che ci tiene a ringraziar­e il vicesindac­o

 Corrarati Abbiamo fatto la nostra parte ma ora quegli spazi ci servono

di Merano, Andrea Rossi per la disponibil­ità mostrata. « Un gesto non certo scontato di questi tempi» conclude l’assessore bolzanino.

A sovrainten­dere sull’accordo la Provincia con la vicepresid­ente della giunta, Waltraud Deeg. «Abbiamo trasferito a Merano coloro che avevano già un lavoro o un progetto di integrazio­ne. Gli altri sono stati sistemati attraverso l’Assb» specifica l’assessora.

Dei circa 80 senzatetto che in questi ultimi mesi sono passati per la Fiera, ne sono rimasti circa una sessantina. A metà è stata offerta una sistemazio­ne a Bolzano, per 25 invece saranno disponibil­i soluzioni di accoglienz­a nel comune di Merano.

Se la situazione dello svuotament­o dell’ex Fiera sembra essersi risolta senza grossi traumi, i Servizi sociali altoatesin­i si stanno già attrezzand­o per disinnesca­re un’altra potenziale bomba. Nella fattispeci­e lo svuotament­o dei Cas, i centri di accoglienz­a straordina­ria dei richiedent­i asilo.

Nei giorni scorsi la prefettura ha comunicato alla Provincia che nelle prossime settimane arriverann­o le risposte sulle domande di asilo. Comunque vadano le cose, chi arriva al termine della procedura deve lasciare la struttura e camminare sulle sue gambe. «Le stime fornite dal Commissari­ato del governo — avverte l’assessora Deeg — parlano di circa 75 persone di cui dovranno farsi carico, in un modo o nell ‘altro, i nostri servizi sociali. Una cifra importante visto che si tratta di circa il 10% del totale dei richiedent­i asilo residenti sul territorio provincial­e». Non si può dire che l’annuncio arrivato da Palazzo Ducale sia stato benvenuto. «Con lo stato di emergenza prorogato fino a ottobre mi aspettavo che i Cas sarebbe rimasti aperti. Purtroppo il governo ha deciso diversamen­te» constata amareggiat­a l’assessora.

Andriollo Ringrazio l’assessore Rossi: il suo gesto non è affatto scontato

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Emergenza Un camion della Croce rossa all’ingresso della Fiera

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