«Insulti e minacce per un bacio gay»
Aggressione omofoba in Sardegna: la vittima è un infermiere bolzanino di 26 anni
Un infermiere bolzanino di 26 anni è stato vittima di un’aggressione omofoba in Sardegna, dove si trova in ferie con il proprio compagno. A innescare insulti e minacce da parte di un’altra famiglia di bagnanti, un bacio che Shahzeb Altaf ha dato al fidanzato, mentre facevano il bagno in mare. «Ci hanno urlato di tutto e minacciato di picchiarci con un ombrellone» racconta l’infermiere che presenterà denuncia in Questura. Centaurus: «Urgente la legge contro l’omofobia».
BOLZANO Un infermiere bolzanino di 26 anni è stato vittima di un’aggressione omofoba nella spiaggia del Poetto a Cagliari, dove si trova in ferie con il proprio compagno. A innescare insulti e minacce da parte di un’altra famiglia di bagnanti, un bacio che Shahzeb Altaf ha dato al fidanzato, mentre facevano il bagno in mare. «Appena siamo usciti dall’acqua — riferisce all’Ansa il turista altoatesino — ci hanno riempito di insulti».
Dal racconto di Altaf il nucleo familiare era composto da un uomo e una donna sui 50 anni, due giovani sui 20 e un bambino. «Un ventenne ha iniziato a urlarci frasi omofobe — prosegue l’infermiere — ripetendoci “Fatele da un’altra parte queste cose”. Io ho chiesto a cosa si riferisse e a quel punto è intervenuta la donna che ha aggiunto “dovrebbe tornare Mussolini e farvi sparire dalla faccia della Terra”. A quel punto ho risposto anche io, dicendole che era una persona ignorante». Una replica che ha fatto innalzare ulteriormente il tono dell’aggressione. «Ci eravamo già stesi sulla sabbia — racconta ancora Altaf — quando si è avvicinato con in mano il bastone dell’ombrellone, stava per colpirmi quando lo ha fermato una ragazza. Poi sono intervenuti tutti gli altri bagnanti e i ragazzi del chiosco che si trova poco distante». Nel parapiglia anche il bambino che era vicino al ventenne si sarebbe sentito male, forse per l’agitazione e le urla. «Ho chiesto loro di farmelo visitare, che potevo aiutarli — dice l’infermiere — ma la donna mi ha risposto: “persone come te non toccheranno mai mio figlio”. A quel punto mi sono fatto da parte».
Altaf ha annunciato che presenterà denuncia alla Questura di Cagliari, intervenuta sul posto con la Squadra Volante per raccogliere le prime testimonianze. E che, nonostante la disavventura, proseguirà le ferie in Sardegna «isola bellissima dove la gente è ospitale. Tutti ci hanno dimostrato grande solidarietà». L’episodio impone un’accelerazione sulla legge contro l’omobitransfobia secondo Andreas Unterkircher. «Esprimiamo solidarietà al giovane e siamo a disposizione per ogni supporto utile — spiega il presidente di Centaurus Arcigay Bolzano —. Seguiremo con attenzione il lavoro dei parlamentari del nostro territorio in questa direzione. Siamo una terra in cui la tutela delle minoranze è un tratto distintivo, ci aspettiamo che i suoi rappresentanti sappiano supportare una legislazione efficace».