«Salute e giovani, priorità fondamentali Non sprechiamo la lezione del virus»
Ad un mese dalle elezioni comunali, i bolzanini avranno certamente letto e ascoltato dai vari candidati, una moltitudine di programmi (e promesse) che nella loro eterogeneità, hanno toccato ogni possibile aspetto della nostra società, con particolare riguardo, noto con piacere, alla cultura e all’ambiente.
Da settembre, il primo cittadino di Bolzano, da qualunque schieramento dovesse provenire, dovrà tuttavia tenere conto che nel nostro futuro non ci sarà molto spazio per l’ottimismo se non creiamo delle basi programmatiche e soprattutto culturali su due aspetti, solo apparentemente slegati, ossia la salute ed i giovani. Vanno quindi stabilite delle priorità per la città attraverso scelte lungimiranti e coraggiose dalle quali non si può prescindere.
La salute, o meglio la lotta per la sopravvivenza su questo pianeta, lo abbiamo visto anche di recente, è una sfida fondamentale da affrontare per l’essere umano, direi essenziale. È sempre stato così. Senza tale istinto, ossia la forza che ci spinge ad evitare l’estinzione, nonostante spesso nel corso della storia dell’uomo si sia verificato l’esatto contrario, oggi non potremmo contare una popolazione di circa 7,8 miliardi di esseri umani sulla terra.
Pure senza troppi sforzi di memoria, basterebbe ricordare come è iniziato questo sciagurato 2020 con il virus Covid 19, ancora presente, che ha costretto molti di noi a vivere una medioevale pandemia di proporzioni tristemente inimmaginabili. Purtroppo però l’obiettivo di riuscire a comprendere il livello di gravità di tale situazione, pare, osservando ancora oggi le quotidiane scelte di una buona parte della popolazione italiana da un lato ma anche di una politica che fatica a prendere decisioni quantomeno ragionevoli dall’altro, sia ancora troppo lontano.
Ci è stato ripetuto più volte dagli esperti che dovremo abituarci a convivere con i/il virus. Vero. È tuttavia ancora più importante non trovarci impreparati, facendo cioè tesoro dell’esperienza vissuta nei mesi scorsi. Penso in particolare al lavoro straordinario dei collaboratori e specialisti del settore sanitario, della Croce Rossa e Croce Bianca, dell’Esercito italiano e non per ultimi di tutti i volontari.
Non si può quindi pianificare una società se questa non è in perfetta salute. Prima di tutto ai giovani, oltre a dar loro gli strumenti culturali, dobbiamo ricordare cosa è accaduto nel 2020 e spiegare quali saranno le principali azioni resilienti che ci consentiranno in maniera collettiva di uscirne rafforzati, creando così progresso, per poi iniziare a programmare qualsiasi altra questione come il lavoro, la formazione, la mobilità, la cultura, i rapporti sociali, la natura, l’urbanistica, l’economia, l’innovazione e altro ancora.
Sono sfide difficili, certo, per qualcuno forse impossibili, ma se non iniziamo oggi, domani già potrebbe essere troppo tardi per le generazioni future. *Architetto, presidente Italia Nostra Bolzano