Due amici, il maggiordomo E Trento è un palcoscenico
Il primo ciak del nuovo film di Stefano Usardi Ieri il via alle riprese, con Stefano Scandaletti, Remo Girone e Maria Vittoria Barrella Tra le location vie e piazze del centro e una villa sopra il castello del Buonconsiglio
Il centro storico di Trento diventa, per un mese, il set cinematografico dell’ultimo film di Stefano Usardi. Sono iniziate ieri, e proseguiranno fino al 24 settembre, le riprese di diretto da Usardi, prodotto dalla FiFilm Production e interpretato da un cast declinato tra giovani talenti e leggende del cinema che spazia da Stefano Scandaletti a Remo Girone, da Maria Vittoria Barrella a Giulio Cancelli fino a Massimiliano Varrese e Valentina Melis.
Le riprese del film, che uscirà in sala il prossimo anno, racconteranno la città di Trento e, in parte, anche Riva del Garda. «Per il mio film ho scelto Trento per il fascino del suo centro storico, raccolto e intimo: sembra un palcoscenico — spiega il regista Usardi — il protagonista della storia vive sopra la città e guarda tutte le situazioni in cui è coinvolto come fossero una rappresentazione teatrale». Tra le location in cui la troupe girerà in questi giorni, c’è una villa privata sopra il castello del Buonconsiglio, molte vie e piazze del centro storico, una filiale della Cassa Rurale di Trento, il locale Interno 11 di via Mantova e perfino l’Eurospar di via Manci. Fuori città, la cinepresa riprenderà alcune scene anche a Riva del Garda, sul lungolago e nel ristorante Bellavista.
racconta la storia di Giovanni (Stefano Scandaletti), giovane scrittore che vive nella villa lasciatagli in eredità dai genitori scomparsi. Il protagonista passa le sue giornate girovagando in città alla ricerca di nuove avventure e ispirazioni. Intanto, lo sceneggiatore «atipico» Mark (Giulio Cancelli), gli crea a sua insaputa bizzarri ed emozionanti frammenti di vita. L’intero meccanismo narrativo è sorretto dal maggiordomo di casa (interpretato da Remo Girone) che si dedica alla riscrittura degli spartiti di Franz Schubert.
La «raison d’être» di Giovanni è scrivere un libro sulle emozioni per aiutare l’amico Tommaso a riprendere in mano la sua vita e perdonarsi finalmente quel giorno in cui dimenticò in macchina la figlia, mettendone a rischio la vita.