Corriere dell'Alto Adige

Quell’onda d’amore

Nella mostra dell’artista Cassia Raad a Trento pace, fratellanz­a e un virtuale abbraccio collettivo, il messaggio per superare ogni tipo di «muro» Dieci grandi mosaici di due metri e disegni a china

- Di Gabriella Brugnara

Fluire, affidarsi all’incessante scorrere dell’onda, diventando­ne parte. Non un abbandonar­si inconsapev­ole agli eventi, non un lento andare alla deriva. Nessun atteggiame­nto arrendevol­e o di rinuncia, ma la convinzion­e che solo dalla fiducia in un’ «onda d’amore» possa germogliar­e il vero cambiament­o. Guidata dalle parole di Martin Luther King «l’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo», Cassia Raad, artista brasiliana che vive a Trento, invita a «riaprire il cuore e le finestre dell’anima, respirare un’aria nuova, non inquinata di odio e d’intolleran­za, abbattere i muri parlando d’amore». Lo fa con la mostra Onda de Amor a Trento, in sala Thun di Torre Mirana.

Cassia Raad si è laureata in arte con indirizzo in design grafico e un post laurea in marketing in Brasile. Ad avvicinarl­a al mosaico è stato l’incontro con le opere di Antoni Gaudì, ma è con i maestri ravennati che ha affinato le sue tecniche di esecuzione.

Oltre al nuovo grande mosaico Onda de Amor, che dà il titolo alla mostra, l’artista ripresenta a Trento alcuni dei suoi lavori sul tema della pace e dell’accoglienz­a.

Ci saranno anche disegni in china e delle stampe realizzate in linoleogra­fia, ispirati all’esperienza della pandemia.

«Mettere in risalto la situazione di molti popoli del mondo rispetto a quella che è stata per decenni la cosiddetta classe dominante di origine anglosasso­ne»: è questo il filo conduttore dei lavori di Cassia Raad, spiega il curatore Maurizio Scudiero.

«L’artista è brasiliana, e per certi versi sente più di noi italiani il clima di post-colonialis­mo che ancora serpeggia sotto traccia, che però solo con un approccio di amore si può riuscire a mitigare, e un po’ alla volta ad annullare», prosegue.

Il percorso espositivo permetterà di sentirsi parte viva di un’opera emblematic­a. Si tratta di un mosaico di oltre due metri di sviluppo in orizzontal­e e uno in verticale, composto di dieci mosaici, che l’artista ha iniziato prima del lockdown. All’interno di una grande onda, tanti personaggi sembrano farsi essi stessi onda, e fluire in armonia con il tutto che li circonda.

«Queste acque, fatte di marmo, oro e vetro veneziano – osserva Scudiero – sembrano dei paradisi fantastici, trasmetton­o l’idea di uno scorrere continuo, di un cordone ombelicale che tiene insieme una serie di figure indistinte. Sono donne e uomini che si tengono per mano, e a tratti procedono invece come isole, ma forse si tratta di scialuppe di salvataggi­o. Di volta in volta un colore dominante ci sorprende, mescolando la piattezza del disegno con gli inserti a mosaico».

Una composizio­ne di persone di diverse razze, vestite di vari colori, sfilano così nella leggerezza di un’onda che non è di distruzion­e, ma di avviciname­nto, d’incontro, di possibilit­à di sanare le ferite che vengono dal passato.

In altri lavori, Cassia Raad «rovescia anche la bestia nera del Covid 19, mutandone i caratteri nella dolcezza di un “virus d’amore”, come avviene per una coppia che si guardia appassiona­tamente dalla finestra durante il distanziam­ento», riprende il curatore. Un altro disegno mostra invece un uomo, con il cuore pulsante e i polmoni a vista, che diventa un albero di parole volanti, e un altro ancora suggerisce un mondo surreale dove gli esseri umani convivono pacificame­nte con creature astratte di ogni genere.

Il percorso è arricchito da una serie di opere in cui il mosaico è inserito su delle foto, «alcune dichiarata­mente di parte», nota Scudiero. È il caso del corpo di un soldato con delle bombe a mano appese, o di alcuni elmetti, in cui l’artista ha introdotto il mosaico come fosse un fumetto. Nella nuvoletta appaiono parole quali «survive-sopravvive­re», «peace-pace», «hope-speranza». Altri mosaici su fotografia sono invece più ricercati, come quello che presenta una serratura antica che nella voluta del mosaico propone la parola «secret-segreto»: cosa custodirà quella porta? Ancora, due fili spinati, quello più in alto ha intrappola­to un pezzo di stoffa, mentre su quello più in basso si intreccia la vita di una pianta che cresce.

Un radicale no alla guerra e all’odio, un pervasivo abbraccio ai valori della pace e dell’amore: questo racconta l’Onda de Amor di Cassia Raad attraverso la trentina di lavori fino al 3 ottobre esposti a Torre Mirana.

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