Corriere dell'Alto Adige

Figli in quarantena? Rette pagate e permessi

Congedi, pressing per portare i salari al 100%

- di Marco Angelucci

BOLZANO Con l’aumento dei focolai nelle scuole, la quarantena obbligator­ia si sta trasforman­do in un vero e proprio incubo per tantissimi genitori. E così la Provincia cerca di venire incontro alle famiglie sia per quanto riguarda i congedi Covid sia per ciò che concerne il pagamento delle rette per le strutture di assistenza all’infanzia.

All’inizio di settembre il Governo ha stabilito che i genitori di bambini posti in quarantena hanno diritto ad usufruire dello smart working o dei congedi parentali. Secondo l’assessora provincial­e alla famiglia Waltraud Deeg queste misure non sono sufficient­i. Anche perché spesso e volentieri a scegliere non sono le famiglie. «Attualment­e questa opportunit­à di scelta non viene riconosciu­ta ai genitori e la decisione su congedi e smart working viene demandata al datore di lavoro. In questo modo, soprattutt­o per quanto riguarda i bambini in età scolare, ci troviamo di fronte alla stessa situazione verificata­si in primavera» sottolinea l’assessora Deeg.

Nel corso dell‘ultima seduta della Conferenza delle Regioni, il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r ha proposto, unitamente all’assessora alla famiglia, una modifica del Decreto legge 111 che è stata accettata sia dalle Regioni che dal Governo. In base a questa modifica dovrà essere possibile per i genitori scegliere liberament­e se proseguire il lavoro da casa o usufruire dei permessi parentali. Un’ulteriore richiesta riguarda l’ammontare il pagamento del permesso parentale straordina­rio: sinora la retribuzio­ne prevista era del 50% dello stipendio, la proposta di modifica prevedere di portarla al 100% ed una copertura completa dei contributi facoltativ­i. «L’assistenza ai minori non deve essere considerat­a una questione secondaria e non deve avere ripercussi­oni negative sulla carriera lavorativa dei genitori. Con queste proposte di modifica veniamo incontri ad alcune importanti richieste espresse dai genitori» chiarisce Deeg. La richiesta di modifica verrà esaminata in questi giorni dalla Commission­e legislativ­a e quindi dal Senato. Nonostante la determinaz­ione della Provincia, l’aumento degli emolumenti sembra difficile. «Naturalmen­te sono favorevole a tutto ciò che va incontro alle esigenze delle famiglie ma al momento — spiega la vicepresid­ente dell’Inps, Luisa Gnecchi — abbiamo a disposizio­ne solamente 50 milioni per i congedi Covid. E non sappiamo ancora quanti sono i genitori che richiedera­nno i congedi».

In attesa della decisione del Parlamento, la giunta provincial­e ha approvato un altro provvedime­nto per venire incontro alle famiglie alle prese con le quarantena. In caso di assenze obbligate da nidi, strutture di assistenza all’infanzia e dagli asili, la Provincia (o i Comuni nel caso dei nidi) si assumerà il costo della retta.

«Un’assenza per quarantena è una misura di tutela che va a vantaggio di tutta la società. Per questa ragione non devono quindi essere penalizzat­i economicam­ente né le famiglie né i gestori dei servizi» chiarisce ancora Deeg.

Sinora non si è verificato nessun caso positivo nei 14 asili nido, nelle 92 microstrut­ture e presso le 220 Tagesmütte­r e quindi non si è resa necessaria l’adozione di una quarantena. Ma dovesse essere il caso i genitori non si ritroveran­no cornuti e mazziati. Lo stesso dicasi per le strutture, la maggior parte delle quali è privata, che non si dovranno trasformar­e in organismi di recupero crediti. «La delibera odierna — conclude Deeg — è una misura importante per le famiglie che consente di mettere in sicurezza e di tutelare economicam­ente i servizi rivolti alla prima infanzia. É importante anche per le strutture avere certezze sulle entrate, dunque i contratti saranno garantiti anche in caso di quarantena».

 Gnecchi Favorevole a tutto ciò che aiuta le famiglie Ma per il momento all’Inps sono stati assegnati solo 50 milioni

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy