La Ferrari pignorata in fuga dal Fisco
Ruote smontate e parcheggio in zona inaccessibile al carro attrezzi: a giudizio
Un imprenditore altoatesino di 75 anni è a processo per non avere consentito all’Agenzia delle Entrate di prelevare due auto di lusso che gli erano state pignorate. L’uomo aveva infatti un debito di oltre 500mila euro con il fisco e gli erano stati pignorati diversi beni, tra cui una Mercedes ed una Ferrari. Di quest’ultima vettura, aveva tolto due ruote, impedendo di fatto al carroattrezzi inviato dall’Agenzia delle Entrate di prelevarla.
BOLZANO Un imprenditore di 75 anni di Lagundo, H. K. le sue iniziali, è a processo a Bolzano per non avere consentito all’Agenzia delle Entrate di prelevare due auto sportive che gli erano state pignorate. L’uomo aveva infatti un debito di oltre 500mila euro con il Fisco e gli erano stati pignorati diversi beni, tra cui una Mercedes Sl ed una Ferrari, di cui era stato nominato custode fino alla loro vendita. Ma quando l’Agenzia delle Entrate ha inviato il carroattrezzi per prelevare i due veicoli, la Mercedes era sparita mentre la Ferrari si trovava in un box di legno collocato in una zona non raggiungibile dal carroattrezzi, in fondo ad una stretta stradina. Inoltre alla Ferrari era state tolte due ruote e non era quindi possibile in pratica, riuscire a trasportarla. L’uomo si trova ora a processo per omessa custodia di beni pignorati (articolo 388 del codice penale) e per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (articolo 11 legge 74/2000).
La Procura ha chiesto ieri, per questi due reati, una condanna a 4 anni complessivi, mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione sostenendo che non ci sarebbe stato dolo da parte dell’imprenditore. Il giudice Walter Pelino si è riservato di decidere nella prossima udienza, in programma il 10 ottobre. L’Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile ed ha chiesto un risarcimento pari all’importo dovuto al Fisco. Ma che fine hanno fatto le due auto di lusso nel frattempo? Della Mercedes non ci sarebbe più traccia (l’imprenditore aveva sostenuto di averla data al figlio e di non sapere dove si trovasse l’auto) mentre la Ferrari sarebbe ancora al suo posto, ma appunto non in condizioni di venire rimossa.