La giunta cambia il tiro dopo l’ordinanza del Tar. E il governatore attacca i giudici Negozi, Fugatti riapre nei festivi: «Ma la nostra battaglia continua»
TRENTO Si riapre. Nei territori considerati turistici ma anche in quelli che la (contestatissima) delibera della giunta provinciale aveva escluso dall’elenco, Trento e Rovereto compresi. Dopo l’ordinanza del Tar che ha accolto i ricorsi presentati da Shop center Valsugana e Consorzio Cavalli habitat arredamenti contro la chiusura domenicale del commercio, dunque, l’esecutivo guidato da Maurizio Fugatti alza le mani. E apre nuovamente tutti i negozi anche nei feriali. «Ma solo fino alla pronuncia della Corte costituzionale» ci tiene a precisare il governatore. Che fa capire di non considerare persa la battaglia: «La legge non cambia e così la nostra idea di chiudere i negozi alla domenica».
Dunque, dopo la richiesta di chiarimenti inviata al Tar per capire la portata dell’ordinanza, l’esecutivo ha deciso di fare un passo indietro. Tornando ad aprire i negozi in tutta la provincia. «Considerato, alla luce dei chiarimenti resi dal Tar — si legge nella delibera approvata ieri dalla giunta — che la facoltà di apertura degli esercizi commerciali nei giorni domenicali e festivi è consentita ora ai soli ricorrenti, con conseguente vantaggio competitivo rispetto agli altri esercizi commerciali del territorio comunale e provinciale, e ritenuto di dover prevenire ulteriori azioni legali finalizzate all’ottenimento della sospensione della delibera impugnata nelle more della pronuncia della Corte costituzionale, risulta necessario consentire in condizioni di parità di trattamento sull’intero territorio provinciale l’apertura domenica e festiva fino alla pronuncia della Corte costituzionale». Una pronuncia che riguarderà il ricorso presentato dal governo.
La riapertura partirà da questa domenica. E proseguirà nelle successive. Ance se in realtà, in gran parte del territorio, da metà ottobre sarebbero già partite le deroghe previste proprio dalla legge sul commercio (consentendo l’apertura dei negozi per tutte le domeniche fino a dicembre). E poi? «Se la Corte costituzionale si pronuncerà prima di gennaio ci risolverà un problema — avverte Fugatti — ma per quanto ci riguarda la battaglia culturale va avanti. I piccoli negozianti sono con noi». Di più: «Se il governo non avesse impugnato la legge, forse il Tar avrebbe deciso diversamente» rimarca il governatore, che mette in fila le bocciature incassate nelle ultime settimane: oltre al commercio, quella sugli orsi e quella sui dieci anni di residenza per le case Itea. «In quest’ultimo caso — osserva Fugatti — abbiamo fatto una legge che il governo non ha impugnato. Ora un giudice la disapplica: ma i trentini ci hanno concesso il consenso anche per questi provvedimenti».
Intanto, sul commercio a esprimere soddisfazione è il presidente della Cooperazione Roberto Simoni: «Tutto il nostro mondo — dice — viene tolto dall’imbarazzo». Aspri i sindacati, che parlano di «scarsa coerenza della giunta». Mentre Luca Zeni (Pd) punta il dito contro «gli errori dell’esecutivo» e chiede se sono state accantonate somme per eventuali richieste danni. Che il governatore ha escluso con decisione.