«Pensatore e profeta» Un film celebra Rosmini
Il documentario Presentato ieri in anteprima il lavoro di Finola dedicato al beato di Rovereto Il suo progetto di Costituzione precorse quella italiana: «Fu in anticipo sui tempi»
Un film per raccontare Antonio Rosmini come «profeta sconosciuto» dell’Ottocento italiano. È stato presentato ieri in anteprima al Municipio di Rovereto il docufilm Antonio Rosmini. Pensatore e profeta prodotto da Cinema Cristiano per la regia di Marco Finola. L’opera è nata da una stretta collaborazione tra il Comune di Rovereto, il Centro di studi e ricerche «Antonio Rosmini» dell’Università di Trento, l’Accademia Roveretana degli Agiati, la Biblioteca Rosminiana di Rovereto e l’Associazione Cultura Conventus, ed è finalizzata alla divulgazione, anche scolastica, della storia e del pensiero dell’illustre intellettuale roveretano.“
«Il progetto risale al giugno 2019 - spiega il coordinatore Paolo Marangon, docente universitario studioso di storia del cristianesimo e di storia dell’educazione in epoca contemporanea -. Volevamo che il docufilm su Rosmini avesse determinate caratteristiche, in grado di distinguerlo da un altro docufilm prodotto qualche anno fa. La chiave è biografico-narrativa, ma non ripercorre l’intera vita
Una delle scene del docufilm dedicato al pensatore Antonio Rosmini. Nella foto, due attori nello studio del filosofo (ritratto sulla parete) che anticipò di cento anni la Costituzione italiana di Rosmini, bensì privilegia i momenti della presenza di Antonio Rosmini in Trentino, il momento della formazione a Rovereto e il momento in cui torna nella sua città natale per fondare la sua comunità nel 1831».
Nato a Rovereto nel 1797 e morto a Stresa nel 1855, Rosmini è stato filosofo, teologo e uomo di cultura che in vita ha dovuto affrontare momenti di forte contrasto con i rappresentati del potere temporale e spirituale sia in Trentino sia a livello nazionale, salvo poi essere riabilitato quasi un secolo dopo la sua morte ed essere proclamato beato nel 2007.
«Antonio Rosmini è stato un uomo in anticipo sui tempi e con questo lavoro abbiamo voluto mettere in luce la sua caratteristica di uomo di pensiero anche politico, non solo di filosofo e teologo - ricorda Marangon -. Nei suoi scritti sono anticipate molte istanze che sono state recepite dal mondo cattolico e dal mondo laico solo molti decenni più tardi. Una ricerca ha evidenziato come il progetto di Costituzione di Rosmini pubblicato nel 1848 e la Costituzione Italiana del 1948 abbiano numerosi elementi di continuità. In particolare Giuseppe Dossetti, autore dell’articolo 7 della Costituzione che regolamenta i rapporti tra Stato e Chiesa, era un giurista che aveva a lungo studiato le opere di Rosmini».
La chiave di interpretazione del film, ricorda Marangon è «mettere in luce come un “grande sconfitto” come Rosmini sia poi stato riabilitato nel corso nel Novecento, arrivando addirittura alla beatificazione e alla diffusione del suo pensiero». Un uomo figlio del suo tempo in grado di segnare la storia.
Il film è inoltre arricchito dalla partecipazione e dal contributo di numerosi consulenti scientifici provenienti da tutta Italia: Michele Nicoletti e Michele Dossi del Centro di Studi e Ricerche «Antonio Rosmini» dell’Università di Trento, Paola Maria Filippi dell’Università di Bologna, Don Mario Pangallo dell’Istituto della Carità di Roma e Samuele Francesco Tadini del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa.