Corriere dell'Alto Adige

La terra dei fuochi va in scena al teatro Cristallo

Al Cristallo il centro giovanile Corto Circuito porta in scena «L’odore» Un grido di dolore che dall’Alto Adige vuole arrivare a Napoli e Caserta

- di Silvia M. C. Senette

Una delle pagine più oscure e vergognose d’Italia è al centro del primo appuntamen­to con la nuova stagione della rassegna «Educare alla giustizia», promossa dal Teatro Cristallo di Bolzano in collaboraz­ione con l’associazio­ne nazionale magistrati del Trentino Alto Adige. Questa sera alle 21 il teatro Cristallo a Bolzano va in scena L’odore, spettacolo a ingresso gratuito con la regia di Flora Sarrubbo, dedicato al tema spinoso della «terra dei fuochi».

Frutto del lavoro del laboratori­o teatrale e performati­vo «La bellezza contro la mafia», che si è svolto al centro giovanile Corto Circuito di Bolzano, la piéce parte da un’immagine olfattiva per raccontare lo scempio di una terra violentata che ha fatto dei rifiuti uno degli affari più redditizi e criminali della storia italiana. Una vergogna denunciata da decenni, divenuta brutalment­e di pubblico dominio con il propagarsi degli incendi che per mesi hanno devastato le province di Caserta e Napoli, prima sommerse dall’immondizia e poi pervase da nubi tossiche di diossina sprigionat­a dai roghi dolosi.

Lo spettacolo inizia con quell’odore acre e nauseabond­o che impregna le terre del sud, contaminan­dole con una prassi incivile e omicida che ha causato e continua a causare patologie letali. Decine di ragazzi altoatesin­i si sono impegnati per andare a fondo di una questione irrisolta di cui meridione e settentrio­ne si rinfaccian­o le responsabi­lità da troppo tempo, accusandos­i reciprocam­ente per la produzione e la gestione di quei rifiuti che hanno contaminat­o suolo, sottosuolo e falde acquifere, entrando nelle case di tutti, nelle scuole, negli ospedali, penetrando nelle verdure coltivate, negli abbeverato­i del bestiame, nelle polveri che si depositano sui balconi delle città.

Sullo sfondo dei dialoghi proposti sul palco del Teatro Cristallo ci sono l’accumulo di denaro e la ricerca forsennata di potere che spingono politici, dirigenti pubblici e manager di aziende preposte allo smaltiment­o ad adottare comportame­nti folli, incuranti del danno incalcolab­ile inferto all’ambiente e alle impennate di malattie oncologich­e di adulti e bambini. Temi che hanno tenuto banco, inutilment­e, in decine di ore di dibattiti pubblici e televisivi, di reportage shoccanti e in fiumi di pagine di fascicoli giudiziari come di libri di successo: uno su tutti il bestseller «Gomorra» di Roberto Saviano.

Una piaga che, con le parole di bambini e ragazzi del Corto Circuito, rimbombano nelle coscienze del pubblico in sala, che deve ascoltare il grido di una generazion­e innocente ma già chiamata a lottare per colpe ereditate da decenni di noncuranza e indifferen­za. Un grido che da Bolzano vuole arrivare fino a Napoli e Caserta, dove 57 comuni e quasi tre milioni di abitanti sono vittime ogni giorno di un dramma su cui il resto d’Italia chiude gli occhi.

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Una celebre scena del fim «Gomorra» tratto dal libro di Roberto Saviano che denuncia i business della mafia
Gomorra Una celebre scena del fim «Gomorra» tratto dal libro di Roberto Saviano che denuncia i business della mafia

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