Il gioco delle coppie che fa imparare tedesco e italiano
BOLZANO Compie dieci anni e gode di ottima salute il progetto di volontariato linguistico che ha già collezionato 2.250 coppie volontario-apprendente con più di 800 volontari che si sono succeduti tra Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico. Nato nel 2010 su iniziativa dell’allora capo ripartizione della cultura italiana in Provincia, Antonio Lampis, appena rientrato nei suoi panni dopo i tre anni romani e presente ieri al Centro Trevi, lo speciale compleanno vede avviare un nuovo corso per insegnare l’italiano agli stranieri.
Sostenuto dall’ufficio bilinguismo di Palazzo Widmann e gestito dal centro Palladio, «Voluntariat per les llengües» è ispirato al progetto spagnolo. «Fin da ragazzo frequento la Catalogna, il cui statuto è stato in parte copiato da quello dell’Alto Adige — rivela la mente del progetto —. Io ero un giovane studioso di diritti linguistici e fui consultato più volte. Tra i tanti progetti mi piacque moltissimo l’idea del volontariato linguistico per superare le difficoltà di coesistenza di comunità linguistiche diverse. Questo tandem basato sull’amicizia, sulla conoscenza e sullo scambio culturale, non sull’esame o sugli standard linguistici, aveva grande successo così lo abbiamo adattato alla situazione altoatesina».
Il riscontro è stato immediato. «Eravamo sicuri che avrebbe funzionato — ammette Lampis —. Ed è molto bello il nome tedesco, “Ich gebe mein Deutsch weiter” (io dono il mio tedesco, ndr), che è basato sull’orgoglio della propria lingua e della propria cultura che viene regalata, non sbandierata come motivo di rivendicazione. Qui lo scambio linguistico entra nel privato sotto forma di generosità del volontariato: conosco tante persone di cultura tedesca che hanno questo orgoglio positivo della lingua con la voglia di raccontarla e di regalare tempo per trasmetterla. Così come molte persone si avvicinano al dialetto, un bisogno storico del gruppo linguistico italiano».
La formula è semplice quanto efficace. Iscrivendosi tramite Palladio o il sito infovol.it, volontari di madrelingua tedesca disposti a conversare per un’ora alla settimana, per un ciclo di dieci incontri, vengono messi in contatto con «apprendenti» desiderosi di migliorare le proprie competenze linguistiche. Una volta avviata la coppia da «dinamizzatori» che appaiano volontario e apprendente per compatibilità di interessi e disponibilità di orario, i due scelgono la situazione più confortevole e rilassante per gli incontri che possono avvenire al bar, al Trevi o durante una passeggiata. «Spesso sono volontari anziani che aiutano i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro o a superare il patentino — conclude Lampis —. Ma molti rapporti nati per caso sono anche andati oltre: ci sono stati fidanzamenti, matrimoni, figli del volontariato linguistico e amicizie eterne. Senza sottovalutare l’aspetto della creazione di professionalità e di nuovi profili, dal videomaker al dinamizzatore».