Sinner sfida Nadal Panatta lo esalta: «Se la giocherà»
Tennis Adriano Panatta, ultimo italiano a vincere il Roland Garros, incoraggia il giovane altoatesino alla vigilia dell’incontro con il numero 2 al mondo. «È un giocatore vero, forte, giovane e gagliardo»
«Mi sono quasi pentito di aver scritto quel tweet, non vorrei mettere pressione al ragazzo...». Adriano Panatta, ultimo vincitore italiano del Roland Garros nel 1976, mito e simbolo indiscusso del nostro tennis, ma anche uomo di televisione e radio, sa come gira la perversa giostra della comunicazione applicata allo sport. È bastato appunto il suo tweet di domenica sera («Io al posto di Nadal non sarei tranquillo, secondo me Sinner è già pronto a giocarsela quasi alla pari e prestissimo entrerà in top ten»), poche ore dopo l’impresa di Jannik Sinner contro Zverev agli ottavi del Roland Garros, per scatenare social e mass media: «Mi stanno chiamando in tanti, ma ho già detto tutto con quel tweet e poi Sinner va lasciato in pace e fatto giocare...».
Panatta, lei però non è mai banale e quel tweet ha fatto rumore...
«Nadal è Nadal, ovvio, non sono un cretino. Ma non è più un ragazzino, ha 35 anni, un po’ consumato lo è anche lui e il suo tipo di tennis è molto dispendioso. Mentre Sinner non è più solo un talento del futuro, è già un giocatore vero, che come ho scritto presto sarà top ten».
Insomma, la differenza tra i due non è più così abissale?
«Dico che Nadal, se vuole vincere contro Sinner, deve essere Nadal al cento per cento e giocare molto bene».
E Sinner?
«Sinner è forte, giovane, gagliardo, nel pieno dell’energia e non ha niente da perdere. E guardate come gioca...».
Su Sinner ci eravamo sentiti l’anno scorso. Ne era già conquistato...
«Si vedeva che aveva qualcosa in più, bastava solo lasciarlo crescere, ma lo stesso discorso vale adesso. Lasciamolo in pace».
C’è chi lo accosta ad Agassi, chi a Djokovic...
«Sinner ha caratteristiche sue e i parallelismi lasciano sempre il tempo che trovano. Sinner ha un tipo di tennis che può mettere in difficoltà chiunque. La prima volta che l’ho visto sono rimasto colpito da come gioca e soprattutto da come sta in campo».
Ecco, com’è il Sinner visto da Panatta?
«Da fondo campo è già quasi al top: dritto e rovescio ci sono, e serve pure molto bene. Deve migliorare qualcosa a rete, ma quello arriverà».
Ha poche variazioni dicono i detrattori. Lei che era il re del tennis di puro stile che dice?
«Ma è il suo gioco che è potente
La partita
Se vuole vincere contro di lui, Nadal deve essere al cento per cento e giocare molto bene
e aggressivo, e così funziona. Vedrete però che lavorerà anche su altro. Tra i giovani però nessuno sa stare in campo come lui».
Cosa intende dire?
«A livello tattico e di personalità Sinner è già maturo. Sa cogliere i momenti, ha coraggio e a 19 anni gioca come uno di 25-26».
Della Next Gen fanno parte anche Auger-Aliassime e Shapovalov. Come lo colloca Sinner tra questi?
«Un giocatore in grande ascesa, che ha margini di miglioramento incredibili e la testa giusta. Se Shapovalov avesse la testa di Sinner sarebbe già numero uno».
In conferenza stampa Sinner parlava di Nadal come se si sentisse in grado di batterlo...
«Ed è giusto che ne sia convinto. Sinner è un ragazzo e avrà ancora alti e bassi, ma spero che possa avere un “alto” e battere Nadal».