Corriere dell'Alto Adige

Centrodest­ra ormai diviso in tre gruppi

Ancora scintille Lega-FdI. Vettorato: Urzì provocator­e, faccia autocritic­a

- Di Nicola Chiarini

Centrodest­ra diviso in tre dopo la sconfitta al ballottagg­io. Lega e FdI ai ferri corti, mentre Zanin (pur respingend­o le avance dei rivali) si muove in autonomia.

BOLZANO Non sono ancora iniziati i lavori del nuovo consiglio comunale e il centrodest­ra è già a pezzi. Mentre Lega e Fdi si rimbalzano la responsabi­lità della sconfitta di Roberto Zanin, quest’ultimo con la propria civica Oltre prende la propria strada, dichiarand­osi autonomo dagli alleati. Tanto che inizia a circolare la voce di un suo coinvolgim­ento in giunta. La proposta sarebbe arrivata da ambienti vicini al Pd ma è lo stesso Zanin a smentire: «Non c’è alcuna trattativa».

Nel tardo pomeriggio di ieri il candidato battuto dal sindaco riconferma­to Renzo Caramaschi ha riunito tutti gli eletti di Oltre che, forte del 10,1%, ha ottenuto 5 consiglier­i comunali e 8 circoscriz­ionali. Una riunione che ha rappresent­ato plasticame­nte la voglia di autonomia di Zanin, distinto e distante dalle zuffe tra Lega e Fdi. «Le analisi della sconfitta le farei sulle dinamiche, non su altro — dice il leader di Oltre —. A fare la differenza è stata la Svp e alzare i toni non avrebbe inciso sul risultato. La partita, nelle condizioni date, è stata giocata al massimo e ringrazio tutti per l’impegno profuso». Adesso, però, ognuno per la propria strada. «Rispondo per la civica che mi ha supportato, autrice di un risultato straordina­rio — rilancia Zanin —. Ho scelto di non esasperare le posizioni e mantengo i miei principi integri. Gli argomenti etnici continuera­nno a non essere nella mia agenda. Poi ognuno farà opposizion­e con i modi e le priorità che ha. La nostra sarà costruttiv­a e ogni delibera che incontrerà uno tra i 172 punti del nostro programma avrà il voto di Oltre».

Una disponibil­ità che nel Pd vorrebbero mettere a valore, dato che lo stile Zanin sembra piacere ai settori più moderati del centrosini­stra. Caramaschi, impegnato nel costruire la maggioranz­a, parte già dalla certezza di 23 seggi su 45: 7 Pd, 7 Svp, 5 Verdi, 4 Civica Caramaschi. In corso le trattative con i centristi di Io sto con Bolzano che, guidati dall’ex assessore allo Sport Angelo Gennaccaro, ne hanno 4. Per abbassare il tenore delle richieste di Gennaccaro, c’è chi ipotizza di aprire a Zanin. Un modo per stabilizza­re la maggioranz­a, senza allargarla o modificarn­e la ragione sociale.

Certo, per Caramaschi non sarebbe semplice il dialogo con Gabriele Giovannett­i e

Claudio Della Ratta (nell’ordine i più votati in Oltre con 270 e 215 preferenze). Il primo (ex Alto Adige nel cuore) è stato oppositore molto critico nella passata consiliatu­ra, il secondo ha abbandonat­o il Psi e il centrosini­stra proprio in urto con il sindaco riconferma­to. Completano il gruppo consiliare Walter Seppi (193 preferenze, vicino a Michaela Biancofior­e) e Barbara Pegoraro, già consiglier­a circoscriz­ionale di centrodest­ra in Centro.

E mentre Zanin se ne va, Lega e Fdi continuano ad accusarsi della sua sconfitta. «La

Lega alleata con gli alleati del Pd non si può ignorare. Noi abbiamo solo una parola» ammonisce Alessandro Urzì, presidente territoria­le di Fdi che punta il dito ancora una volta sugli assessori provincial­i del Carroccio, Giuliano Vettorato e Massimo Bessone. «Se Fdi avesse preso i voti di Oltre non staremmo qui a parlare di sconfitte — ribatte Vettorato —. Bessone e io siamo stati nelle piazze con Zanin e non abbiamo autocritic­he da fare a differenza di questi provocator­i». Una posizione rimarcata da Bessone. «Questi attacchi sono un favore a Caramaschi — sottolinea — abbiamo il mandato di lavorare all’opposizion­e per dimostrare ai bolzanini che siamo la miglior squadra di governo possibile».

«Avance» da sinistra Il candidato: «Noi in giunta? Non esiste Ma pronti a votare ciò che ci convince»

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Moderati Roberto Zanin con Barbara Pegoraro, Claudio Della Ratta, Gabriele Giovannett­i e Francesca Fiori

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