Centrodestra ormai diviso in tre gruppi
Ancora scintille Lega-FdI. Vettorato: Urzì provocatore, faccia autocritica
Centrodestra diviso in tre dopo la sconfitta al ballottaggio. Lega e FdI ai ferri corti, mentre Zanin (pur respingendo le avance dei rivali) si muove in autonomia.
BOLZANO Non sono ancora iniziati i lavori del nuovo consiglio comunale e il centrodestra è già a pezzi. Mentre Lega e Fdi si rimbalzano la responsabilità della sconfitta di Roberto Zanin, quest’ultimo con la propria civica Oltre prende la propria strada, dichiarandosi autonomo dagli alleati. Tanto che inizia a circolare la voce di un suo coinvolgimento in giunta. La proposta sarebbe arrivata da ambienti vicini al Pd ma è lo stesso Zanin a smentire: «Non c’è alcuna trattativa».
Nel tardo pomeriggio di ieri il candidato battuto dal sindaco riconfermato Renzo Caramaschi ha riunito tutti gli eletti di Oltre che, forte del 10,1%, ha ottenuto 5 consiglieri comunali e 8 circoscrizionali. Una riunione che ha rappresentato plasticamente la voglia di autonomia di Zanin, distinto e distante dalle zuffe tra Lega e Fdi. «Le analisi della sconfitta le farei sulle dinamiche, non su altro — dice il leader di Oltre —. A fare la differenza è stata la Svp e alzare i toni non avrebbe inciso sul risultato. La partita, nelle condizioni date, è stata giocata al massimo e ringrazio tutti per l’impegno profuso». Adesso, però, ognuno per la propria strada. «Rispondo per la civica che mi ha supportato, autrice di un risultato straordinario — rilancia Zanin —. Ho scelto di non esasperare le posizioni e mantengo i miei principi integri. Gli argomenti etnici continueranno a non essere nella mia agenda. Poi ognuno farà opposizione con i modi e le priorità che ha. La nostra sarà costruttiva e ogni delibera che incontrerà uno tra i 172 punti del nostro programma avrà il voto di Oltre».
Una disponibilità che nel Pd vorrebbero mettere a valore, dato che lo stile Zanin sembra piacere ai settori più moderati del centrosinistra. Caramaschi, impegnato nel costruire la maggioranza, parte già dalla certezza di 23 seggi su 45: 7 Pd, 7 Svp, 5 Verdi, 4 Civica Caramaschi. In corso le trattative con i centristi di Io sto con Bolzano che, guidati dall’ex assessore allo Sport Angelo Gennaccaro, ne hanno 4. Per abbassare il tenore delle richieste di Gennaccaro, c’è chi ipotizza di aprire a Zanin. Un modo per stabilizzare la maggioranza, senza allargarla o modificarne la ragione sociale.
Certo, per Caramaschi non sarebbe semplice il dialogo con Gabriele Giovannetti e
Claudio Della Ratta (nell’ordine i più votati in Oltre con 270 e 215 preferenze). Il primo (ex Alto Adige nel cuore) è stato oppositore molto critico nella passata consiliatura, il secondo ha abbandonato il Psi e il centrosinistra proprio in urto con il sindaco riconfermato. Completano il gruppo consiliare Walter Seppi (193 preferenze, vicino a Michaela Biancofiore) e Barbara Pegoraro, già consigliera circoscrizionale di centrodestra in Centro.
E mentre Zanin se ne va, Lega e Fdi continuano ad accusarsi della sua sconfitta. «La
Lega alleata con gli alleati del Pd non si può ignorare. Noi abbiamo solo una parola» ammonisce Alessandro Urzì, presidente territoriale di Fdi che punta il dito ancora una volta sugli assessori provinciali del Carroccio, Giuliano Vettorato e Massimo Bessone. «Se Fdi avesse preso i voti di Oltre non staremmo qui a parlare di sconfitte — ribatte Vettorato —. Bessone e io siamo stati nelle piazze con Zanin e non abbiamo autocritiche da fare a differenza di questi provocatori». Una posizione rimarcata da Bessone. «Questi attacchi sono un favore a Caramaschi — sottolinea — abbiamo il mandato di lavorare all’opposizione per dimostrare ai bolzanini che siamo la miglior squadra di governo possibile».
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