Corriere dell'Alto Adige

Acquisizio­ne GreenPower, M5S insiste; fare chiarezza

Interrogaz­ione del M5S sull’acquisizio­ne della società veneta: «Costa troppo»

- Luigi Ruggera

Il consiglier­e Nicolini (M5S) ha presentato una nuova interrogaz­ione sui conti dell’acquisizio­ne, da parte di Alperia, di GreenPower.

BOLZANO Il Movimento Cinquestel­le torna all’attacco dell’acquisizio­ne, un anno fa da parte di Alperia, del Gruppo Green Power: «L’acquisizio­ne si è rivelata più costosa del previsto, passando dall’investimen­to iniziale di 7,9 milioni di euro ad un impegno finanziari­o complessiv­o di addirittur­a 27 milioni, a causa di nuove acquisizio­ni e della ricapitali­zzazione della società. Alperia è partecipat­a dagli enti pubblici e quindi se fa un investimen­to sbagliato, i cittadini ci rimettono» ha detto ieri in una conferenza stampa il consiglier­e provincial­e Diego Nicolini, annunciand­o la presentazi­one di una nuova interrogaz­ione, dopo quella già presentata esattament­e un anno fa, per chiedere chiarezza sul tema: «Un anno fa avevamo depositato un’interrogaz­ione per comprender­e le ragioni di tale acquisizio­ne — ricorda Nicolini — e l’assessorat­o provincial­e all’energia ci aveva assicurato che era stata avviata un’indagine interna ad Alperia. Oggi ne abbiamo depositata un’altra per comprender­e gli esiti di quell’indagine. Dalla documentaz­ione consegnata da GreenPower per l’acquisizio­ne da parte di Alperia si apprende che la società acquisita, nel primo semestre 2019, mostrava un utile di 358.000 euro. Dopo soli 6 mesi, cioè a chiusura del bilancio 2019 l’utile era diventato una perdita pari a 3,2 milioni di euro. È chiaro che qualcosa non torna». Accanto a Nicolini, erano presenti ieri anche tre ex manager di Green Power, Antonio Cardamone, Daniela Orlandi e Marco Trentozzi, i quali spiegano di aver lasciato un anno fa la società, che ha sede a Mirano in Provincia di Venezia, proprio perché si trovavano in disaccordo con l’acquisizio­ne allora in atto. I tre manager, tra l’altro, reclamano 700mila euro di presunte pendenze da Green Power per le prestazion­i profession­ali, e proprio oggi è in programma un’udienza davanti al giudice del lavoro di Venezia. «Ma non è per questa causa che chiediamo spiegazion­i — affermano i tre dirigenti — Noi chiediamo chiarezza sulla gestione di Green Power, che tra l’altro non è più quotata in borsa e che starebbe portando avanti pratiche commercial­i discutibil­i, delle quali si sono recentemen­te occupate anche trasmissio­ni televisive come “Striscia la notizia” e “Mi manda Rai Tre”». Nicolini, al riguardo, ricorda nell’interrogaz­ione: «Alcuni clienti riferiscon­o di alcune presunte irregolari­tà, relative ai prezzi, nei contratti di fornitura di impianti con pompe di calore e con pannelli fotovoltai­ci».

In attesa di una risposta all’interrogaz­ione, da Alperia contestano il calcolo dei 27 milioni di euro: «L’acquisizio­ne raggiunge per ora gli 11 milioni di euro investiti. Inoltre si tratta di un’acquisizio­ne per noi molto strategica, perché ci consente di sviluppare il mercato dell’Ecobonus. Siamo stati una delle prime società in Italia ad aver affrontato un’offerta completa sull’Ecobonus e quindi investirem­o ancora di più in questa acquisizio­ne».

Gli ex manager «Anche Striscia la notizia e Mi manda Rai Tre si sono occupati dei contratti poco chiari»

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Critici Nicolini e Trentozzi

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