Arte Sella l’opera digitale (e immersiva) di Quayola
Un altro sentire la natura. Può l’intelligenza artificiale elaborare, completare il lavoro e prendersi parte della scena dell’artista che dallo spettacolo del paesaggio prende nutrimento e ispirazione? Se Claude Monet fosse vissuto negli anni Duemila, avrebbe dipinto alla stessa maniera l’amato e idilliaco giardino dagli Iris violacei di Giverny? Un suggestivo esempio di contaminazione tra arte, natura e tecnologia in chiave contemporanea ce lo offre Davide Quayola che firma «Jardins d’Été», un’opera immersiva che consiste in una serie di digital video paintings in altissima definizione e che trasporta il visitatore in un viaggio sensoriale tra pennellate morbide e colori intensi in grado di sfidare la percezione e la memoria, il rapporto che intessiamo con l’ambiente e la capacità, esclusivamente umana, di trasporre l’esperienza nel linguaggio astratto del pensiero.
L’intrigante installazione audio-video di Quayola sarà presentata al pubblico sabato alle 14.30 negli spazi di Malga Costa nel parco artistico Arte Sella, Val di Sella-Borgo Valsugana (Trento), in una conversazione con la partecipazione dell’artista, in dialogo con Emanuele Montibeller, direttore artistico di Arte Sella,
Carlo Calore, direttore ufficio eventi permanenti Orto Botanico, Università di Padova Marco Trevisan, direttore della Fondazione Alberto Peruzzo (ingresso alla presentazione: gratuito, prenotazione oblondinese bligatoria chiamando il numero 0461-751251 o scrivendo a artesella@yahoo.it).
Le tre istituzioni hanno collaborato insieme nella presentazione del progetto dell’artista romano d’origine e d’adozione, classe 1982, uno dei nomi più celebri dell’arte digitale italiana, conosciuto soprattutto per i suoi lavori dal carattere sublime e romantico che hanno fatto il giro del mondo.
Per i «Giardini estivi» Quayola si è ispirato proprio alle ultime opere di Monet e agli impressionisti ripercorrendo luoghi e panorami a loro cari, nella Loira, e filmandoli dal vivo.
Immagini reali successivamente manipolate attraverso l’utilizzo di custom-software, rivolgendo l’interesse al rapporto e soprattutto al contrasto che si crea tra il nostro modo di osservare la natura e ciò che invece fissa e ci restituisce l’occhio della macchina.
Visioni naturali con i diversi filtri digitali che ne deformano contorni e colori, smaterializzando le forme in vibrazioni dell’anima, come amava fare Monet. Tra reale e artificiale, algoritmi tecnologici e dell’intelletto, per un’opera visivamente e concettualmente strabiliante che fa esplodere tutta la potenza e bellezza della natura. L’installazione sarà visitabile fino al 22 novembre. L’ingresso è compreso nel biglietto del parco Arte Sella.