«Si faciliti il project financing, Comano può essere apripista»
Liquigas spiega l’intesa con il Comune: 2 milioni per stoccaggio del metano. A novembre il via
TRENTO Il comune di Comano avvierà a breve la prima rete canalizzata di metano aggiudicata attraverso gara pubblica tramite un modello di project financing. Si tratta di un’infrastruttura che rifornirà di gas naturale liquefatto (gnl) sia i cittadini che le utenze pubbliche. L’impianto di stoccaggio, lungo 8 chilometri, dovrebbe coprire circa 750 utenze tra abitazioni, attività commerciali, uffici pubblici e strutture turistiche, inclusi gli stabilimenti termali che rendono famosa la località trentina. Un investimento da 2 milioni di euro a carico della società, con zero costi sull’amministrazione, che altrimenti i vincoli di bilancio avrebbero reso di difficile realizzazione.
A fronte della crescente crisi delle risorse finanziarie nelle casse dei comuni, si fanno largo soluzioni di partenariato tra settore pubblico e privato per la realizzazione di opere pubbliche. In questo caso, il comune trentino di Comano Terme ha affidato a Liquigas la creazione dell’infrastruttura, la sua gestione e la distri
del combustibile.
Si tratta della seconda rete canalizzata a gnl in Trentino, dopo quella di Molveno. In quel caso, però,la realizzazione dell’opera è avvenuta in seguito alla sottoscrizione di un contratto di concessione aggiudicato da parte privata attraverso gara pubblica. La località termale trentina e la società energetica avevano siglato l’accordo nell’aprile del 2019, dopo che Liquigas si era aggiudicata la gara in gennaio. «Dalla collaborazione tra pubblico e privato possono arrivare risposte in termini brevi. In questo caso al fabbisogno energetico della comunità. La zona non era raggiunta da una rete di metano prima. Il sindaco ha voluto affrontare il tema dell’energia, scegliendo di portare nel suo paese un combustibile vantaggioso dal punto di vista ambientale ed economico», spiega Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas.
Una scelta non comune rivolgersi a un privato, visto che soluzioni di project financing tra sono spesso scartate, puntualizza l’ad. «Anche il Trentino è ancora poco aperto a questo tipo di ragionamenti di sistema. Sia per la titubanza della pubblica amministrazione, sia per una scarsa conoscenza dei vantaggi che può portare questa soluzione, anche in ambito energetico», aggiunge la figura alla guida di Liquigas. L’azienda punta quindi a fare di Comano «una best practice» di collaborazione tra Comuni e società private che possa ispirare il Trentibuzione no, e in particolare le località ancora non raggiunte da gasdotti.
«I vantaggi del project financing per la gestione di un servizio per l’amministrazione sono sia economici che in termini di tempi di realizzazione dell’opera. In questo caso, il vantaggio è anche sul piano della sostenibilità: portando un impianto a metano, si migliora l’impatto ambientale sul territorio: la riduzione delle emissioni di Co2 sarà pari all’assorbimento di 41mila alberi», sottolinea Arzà.
Il deposito che servirà da fonte di approvvigionamento per sostituire l’approvvigionamento di gasolio con energia pulita è già stato ultimato, mentre la rete canalizzata è al 70% della realizzazione. Sarà arrivata all’inizio del 2021, ma gli avanzamenti faranno in modo che già a novembre potranno realizzarsi i primi allacciamenti con l’erogazione del gnl. Sono 250 le utenze che hanno sottoscritto le forniture finora. I contratti sono in fase di formalizzazione. Le stesse terme della località potrebbero rientrare tra le utenze prese in carico da Liquigas. Con i bagni termali «sono in corso discussioni per finalizzare la fornitura», spiega Arzà.
Al momento altri comuni limitrofi hanno avviato le trattative per verificare la fattibilità dello stesso progetto seguendo il ragionamento del comune apripista, Comano Terme.