Eva Lechner a 35 anni torna sul podio mondiale Argento colto in volata
Nel fango di Leigang in Austria, Eva Lechner aggiunge un’altra perla alla sua lunga carriera mettendosi al collo la medaglia d’argento ai mondiali di mountain bike, specialità cross country, categoria Èlite. Un risultato che va oltre il bronzo conquistato nel 2011 ai campionati del mondo di Champery. Se per la medaglia d’oro la fuoriclasse francese Pauline Ferrand Prevot, già iridata lo scorso anno a Mont Saint Anne in Canada e prima ancora a Vallnord ad Andorra, nel 2015, ha letteralmente dominato la scena facendo gara a sé, per gli altri due gradini del podio la lotta è stata serratissima. L’azzurra se l’è dovuta vedere prima con la svizzera Sina Frei, poi quarta classificata, e quindi con l’australiana Rebecca McConnell, raggiunta nel finale e battuta allo sprint. Eva, che d’inverno si cimenta nel ciclocross, a far correre le ruote sul fango è abituata: a 35 anni ha fatto la sua più bella gara di sempre, segno che gli anni passano ma serietà e dedizione nello sport pagano. «Sono rimasta sempre tra le prime dieci sin dalla partenza. Giro dopo giro mi sono portata avanti e ho lottato per il quarto posto con la svizzera Sina Frei, quando l’ho superata al penultimo giro ho messo nel mirino l’australiana Mc Connell che ho visto stava iniziando a calare il ritmo - ha raccontato nel dopo gara Lechner sono riuscita a superarla in discesa, poi lei ha reagito e mi ha di nuovo sorpassata, ho tenuto il mio ritmo senza forzare e l’australiana ha fatto un errore cadendo in discesa e così mi sono riavvicinata. All’ultima curva ero alla sua ruota e l’ho superata in volata nel rettilineo finale. Ci ho creduto fino alla fine, sapevo di stare bene e di poter lottare con le migliori, ma di conquistare così una medaglia d’argento proprio non me lo aspettavo». Un’emozione che fatica a trattenere: «Ringrazio tutti quelli che mi stanno vicino a cominciare dal mio allenatore Luca Bramati e alla squadra Trinx Factory Team che mi supporta al meglio nell’attività. E ringrazio anche Dio che mi ha dato la forza di arrivare a questa medaglia e mi ha dato il talento per riuscire a fare quello che ho fatto nella mia carriera». La sua è l’ottava medaglia nella storia della mountain bike italiana in un mondiale Èlite; dal 1997, con Paola Pezzo prima e Nadia De Negri seconda, non arrivavamo così in alto. «La sua volata di oggi è un esempio, è la testimonianza che in questo sport non bisogna mai mollare, ma crederci sempre. Bravissima» ha commentato il ct azzurro Mirko Celestino.