Corriere dell'Alto Adige

Vaccini, allarme Asl «Le forniture arrivano con il contagocce»

- Di Chiara Currò Dossi

Stop alle prenotazio­ni per il vaccino antinfluen­zale, e stop alla distribuzi­one delle dosi a pediatri e medici di medicina generale «a causa delle strette sugli approvvigi­onamenti delle dosi vaccinali a livello internazio­nale che arrivano col contagocce». È di ieri la denuncia dell’Azienda sanitaria altoatesin­a.

Un doppio stop che arriva dopo soli dieci giorni dall’inizio della campagna antinfluen­zale: il 5 ottobre era partita la somministr­azione negli ambulatori di pediatri e medici di base aderenti alla campagna, che fin dall’inizio avevano registrato un boom di richieste, tanto da essere costretti a ricorrere a «liste d’attesa» per chi non rientrava nella fascia di popolazion­e target (over 60 e pazienti già affetti da altre patologie). E a tre giorni da quello della somministr­azione dei vaccini nei Centri dell’Asl. Anche qui, in pochi giorni, erano già stati fissati tutti gli appuntamen­ti disponibil­i fino al 18 dicembre.

«Quest’anno — spiega il direttore generale, Floria Zerzer — abbiamo ordinato molte più dosi di vaccino rispetto agli anni precedenti». E cioè, 73.500: 23 mila in più (il 50%) rispetto allo scorso anno. E comunque, secondo la Fondazione Gimbe, insufficie­nti a raggiunger­e il 75% della popolazion­e target per età: la stima era di appena il 38,3%. Un allarme che, insieme alla provincia di Bolzano, riguardava anche Trento (70,2%), Piemonte (67,9%), Lombardia (66,3%), Umbria (61,9%), Molise (57,1%),

Valle d’Aosta (51,5%), Abruzzo (49%), Bolzano (38,3%) e Basilicata (29%).

«Le prime due tranche — riprende Zerzer —, per un totale di 65 mila dosi di vaccino antinfluen­zale, sono arrivate regolarmen­te e sono già state distribuit­e. Di queste, 52.500 sono andate a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, e 12.500 nei centri vaccinali dell’Asl e tra il personale degli ospedali e delle residenze per anziani. Per la fine del mese attendiamo la consegna di altre 8.500, destinate alle Case di riposo».

Il problema, ora, riguarda i ritardi nella consegna di un’altra fetta di dosi vaccinali (il 20%), legata, spiegano dall’Asl, alla scarsità di forniture sia Italia che all’estero. Di qui la scelta di fermare le prenotazio­ni presso i centri vaccinali di tutta la provincia, così come la distribuzi­one ai medici sul territorio.

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