Corriere dell'Alto Adige

Covid, ricoveri a quota 452 Tamponi, in campo l’esercito

Il bollettino: 4 vittime e 598 positivi Falk: «Picco difficile da prevedere»

- Chiara Currò Dossi

Continua ad aumentare

BOLZANO la pressione sugli ospedali altoatesin­i, con i ricoveri che hanno raggiunto ormai quota 452: altri 17 nei reparti Covid «normali», altri 2 in quelli intensivi. Quattro le vittime. E per alleggerir­e la mole di lavoro, da oggi scende in campo l’esercito che ha schierato un team sanitario (composto da un medico, due infermieri e due uomini dei Carabinier­i o della Polizia) e allestito nel parcheggio dell’ospedale una postazione «Drive trhough difesa» (Dtd) per eseguire fino a 300 campioni al giorno. Un aiuto concreto, che pure dovrà fare i conti con la capacità dei laboratori dell’Azienda sanitaria (Asl), dove i tamponi saranno analizzarl­i. Quando aspettarsi il picco? «Difficile da dire, al momento — osserva Markus Falk, biostatist­ico dell’Eurac —. Mi aspetterei di confermare un effetto nei prossimi giorni, ed è possibile che il picco lo abbiamo già superato».

È un bollettino a luci e ombre quello di ieri. I nuovi contagi accertati, dopo quattro giorni consecutiv­i sopra quota 700, sono tornati sotto quella dei 600 (598), ma a fronte di un minor numero di tamponi analizzati (2.241). Continuano a salire, invece, i dati sui decessi (tre uomini e una donna, tutti tra i 75 e gli 85 anni), che hanno raggiunto ormai i 345, e sui ricoveri, 452: di questi, 361 negli ospedali (41 dei quali in terapia intensiva) e 91 nelle cliniche private (-4). Oggi sono in programma i primi 15 trasferime­nti alla Bonvicini. Sono 8.312 le persone poste in quarantena (+280), 91 a Colle Isarco e 22 a Sarnes. I guariti sono 4.950 (+152), gli attualment­e positivi 8.414 (+427).

Resta alta l’allerta nel capodelle luogo, dove ieri sono state accertate altre 163 infezioni. «L’incidenza dei tamponi positivi sul totale di quelli analizzati è del 25%» fa sapere il primo cittadino, Renzo Caramaschi, che ieri ha fatto anche il punto sulla situazione nelle quattro case di riposo di Bolzano: «Su 447 ospiti, sono 54 i positivi. Fra il personale, le infezioni accertate sono 65».

E a conferma che la capacità ricettiva del sistema sanitario locale è già al limite, arrivano i dati, aggiornati a domenica, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Sono le 11 regioni che superano la soglia dei ricoveri Covid nei reparti di medicina generale, malattie infettive e pneumologi­a, e la situazione più critica è quella della provincia di Bolzano (99%). Provincia che rientra anche fra le 11 realtà dove è stato superata la soglia limite di occupazion­e terapie intensive (61%). Per cercare di stemperare il clima rovente, scendono in campo gli Alpini. Ieri, è stata completata l’installazi­one del tendone per i tamponi «drive through» nel piazzale del padiglione W del San Maurizio, e oggi il team sanitario comincerà la formazione sui protocolli dell’Asl, in modo da iniziare, con giovedì, a eseguire i tamponi. Un supporto «a favore della collettivi­tà» da parte del Ministero della difesa che rientra nell’operazione «Igea» che prevede 4 Dtd in regione (due a Bolzano, uno a Trento e uno a Rovereto).

Intanto, il Codacons annuncia che presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Bolzano per chiedere di «indagare le istituzion­i locali e sequestrar­e tutti i documenti relativi all’attività dell’amministra­zione sul fronte della gestione delle strutture sanitarie». Secondo il Codacons, che ha assunto la stessa iniziativa anche in altre regioni italiane, in Alto Adige «i posti letto negli ospedali scarseggia­no e i pronto soccorso non riescono a far fronte ai numerosi accessi, con conseguenz­e pericolosi­ssime sul fronte delle cure prestate ai pazienti». Un quadro che «potrebbe realizzare fattispeci­e penalmente rilevanti a carico di chi aveva il compito di impedire tale stato di cose, e non ha saputo adottare i provvedime­nti necessari per evitare il collasso degli ospedali del territorio».

Lo studio In provincia saturi i posti letto Covid. Intensivi al 61%

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Il tendone dell'esercito al San Maurizio. Operativi un medico e due infermieri
Operazione «Igea» Il tendone dell'esercito al San Maurizio. Operativi un medico e due infermieri

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