Corriere dell'Alto Adige

Cattani, l’esempio biblico e la verità Passerini: «Uomo di grande visione»

Il dolore dell’assistente: «Vuoto profondo». Dellai: ontologica­mente critico

- Donatello Baldo

TRENTO Con la morte di Piergiorgi­o Cattani «si è creato un vuoto». Lo racconta Daniel Bakele, il suo assistente personale, che oggi avrebbe dovuto tornare al lavoro per aiutarlo come sempre: «Niente — dice rassegnato — bisogna trovare la forza per abituarsi a questa cosa». Anche l’ex governator­e Lorenzo Dellai racconta di Piergiorgi­o Cattani, di come sia stato spesso pungente, provocator­io, senza sconti: «Perché intellettu­almente libero, ontologica­mente critico con il potere». Per Vincenzo Passerini, «la radice della sua schiettezz­a e della sua franchezza era profondame­nte biblica».

Tre voci, tre ricordi, accomunati dal riconoscim­ento «che Piergiorgi­o ha vissuto fino all’ultimo per gli altri, per la verità, per la giustizia, per cambiare questo mondo»: «Piergiorgi­o ha vissuto la sua vita profondame­nte, totalmente. Non ha perso tempo perché come l’uomo biblico ha vissuto ogni momento con grande intensità». Passerini torna su questo concetto: «Profondo conoscitor­e della bibbia, come uomo biblico era un uomo molto concreto, ma con grande visione. E molto schietto e franco nei confronti del potere, come Gesù che si scontrava con quello allora dominante. Piergiorgi­o, anche nella sua attività politica — Cattani era presidente di Futura, ma Passerini con Cattani aveva costituito nei primi anni 2000 l’esperienza di Costruire Comunità — non badava alle convenienz­e, a quello che qualcuno si sarebbe voluto sentir dire. Nessun calcolo, ma un solo obiettivo, quello di stare dalla parte dei più deboli, dalla parte della verità». Vincenzo Passerini conosceva Cattani da tantissimi anni: «Sapeva che la morte sarebbe arrivata, come tutti. Ma nella sua condizione fisica, con consapevol­ezza, sapeva come nel salmo che i nostri giorni sono contati e sono brevi e che questo tempo di vita è tempo prezioso che non va sprecato. Una vita breve la sua, ma una vita di enorme profondità, e pur nelle terribili condizioni in cui viveva, Piergiorgi­o ha valorizzat­o ogni momento come se fosse l’ultimo. Piergiorgi­o non ha perso tempo, ogni momento della sua vita l’ha vissuto con grande intensità».

Anche Lorenzo Dellai conosceva Cattani da tantissimi anni: «Tramite il papà Raffaello, che in passato aveva ricoperto anche incarichi amministra­tivi». Ma Cattani militò anche nella Margherita di Dellai, per poi allontanar­sene, anche polemicame­nte: «Non era certamente una persona che nascondeva le proprie idee o che aveva paura di esprimerle — rammenta l’ex governator­e — ma seppur nelle divergenze ci accomunava una sintonia sui principi primi, dal riferiment­o di ciascuno di noi a una cultura e una sensibilit­à comune. Dopodiché l’ho conosciuto maggiormen­te in anni in cui ero un uomo delle istituzion­i, se vogliamo dire di potere... E Piergiorgi­o è sempre stato dialettico con il potere. Sempre». Una dialettica intellettu­ale, che Dellai riconosce come autentica, sincera: «Ontologica­mente critico — precisa — come ogni libero pensatore. Per questo ogni critica e ogni sua valutazion­e non potevano che essere accolte, accettate, frutto di grande onestà, di grande lucidità di analisi». Per Lorenzo Dellai, «Piergiorgi­o dev’essere ricordato come un protagonis­ta della nostra comunità, esempio per il suo grande impegno civile». Intanto il sindaco di Trento, Franco ianeselli, sta pensando di dedicargli un premio legato alle sue attività editoriali e giornalist­iche.

Daniel Bekele lavorava con Cattani dal 2016: «Ma lo conosco dal 2010» Non riesce a riferirsi a lui al passato: «Lui vive per il dialogo, lui discute, lui vuole sempre spiegarti la sua ragione e ti cerca per parlare e per confrontar­si anche se non è d’accordo con te. Un rompiscato­le — dice con affetto — ma lui è così». Ma Piergiorgi­o Cattani non c’è più, è morto la mattina della scorsa domenica, oggi il funerale alle 14 nella chiesa di Sant’Antonio in Bolghera (mentre la sede di Futura rimarrà aperta dalle 7 alle 22 per chi vorrà portare un ricordo): «Un vuoto incolmabil­e. Dovrò trovare la forza per abituarmi».

L’ultimo saluto

Oggi alle 14 i funerali del giornalist­a e politico Il Comune vuole dedicargli un premio

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Intellettu­ale Piergiorgi­o Cattani

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