Corriere dell'Alto Adige

Trento nord, via alla bonifica Si parte dalle rogge: 13 milioni

Progetto di ripristino da 35 milioni 40 anni dopo lo stop degli impianti

- Marzia Zamattio

Partono i lavori per la

TRENTO bonifica dei corsi di acqua che attraversa­no le ex aree industrial­i abbandonat­e di Trento Nord, bomba ecologica dentro la città che occupa 15 ettari tra via Brennero e via Maccani inquinati in profondità dal piombo tetraetile e dagli idrocarbur­i rilasciati dalle aziende. Uno dei 41 siti inquinati di interesse nazionale (sin). Era il 1978 quando l’allora sindaco di Trento Giorgio Tononi impose la chiusura della Sloi dopo l’incendio con fuoriuscit­a di una nube tossica, seguì nel 1983 la chiusura di Carbochimi­ca. A quasi quarant’anni di distanza, ieri finalmente la consegna dei lavori del primo lotto di bonifica delle rogge, in particolar­e i tratti non coperti da Trento Nord fino all’altezza di via Fontana, che lambiscono i terreni delle vecchie fabbriche. L’intervento vede un investimen­to di 12,6 milioni, di cui oltre 6,5 milioni per lavori di contratto finanziato dalla Provincia in concorso con il ministero dell’ambiente, in quanto i canali appartengo­no al demanio idrico provincial­e, per una durata dei lavori di circa un anno e mezzo. Nel corso del prossimo anno sarà perfeziona­to il secondo lotto che riguarderà, soprattutt­o, la bonifica dei tratti sotterrane­i dei canali, la partita più delicata. L’importo totale dell’intervento di bonifica, tratto coperto e quello a cielo aperto, ammonta a 35,22 milioni di euro, in gran parte spesi per l’asportazio­ne del terreno e dei materiali inquinati.

La bonifica

La bonifica delle rogge, affidata all’impresa aggiudicat­aria Ati (Associazio­ne temporanea di imprese) formata da Unirecuper­i srl, EcoOpera soc. coop e Consorzio lavoro ambiente soc. coop, consiste nell’asporto di strati di materiale inquinato per 60-80 centimetri di profondità depositati sul fondo delle rogge. Il materiale sarà poi conferito presso impianti specializz­ati nel trattament­o di rifiuti e materiali tossici, in gran parte in Germania. Si parte prima con la «caratteriz­zazione» del materiale pericoloso stimato, 18.000 metri cubi, cui si aggiungono altri 10.000 di materiale da allontanar­e, con una campagna di analisi richiesta in primis dalla Germania, come spiega Giuseppe Maranci, geologo responsabi­le Area bonifiche della Divisione ambiente di Unirecuper­i: «Serve una verifica ulteriore del materiale per poi conferirlo nelle discariche spiega - troveremo, come in un intervento analogo a Fidenza, terreni contaminat­i in vario modo più o meno pesantemen­te da composti organici, idrocarbur­i pesanti di vario tipo e rifiuti industrial­i in genere». Prodotti pericolosi ma meno sotto terra, dice, il problema sarà quando riemergera­nno. Completata la rimozione, la sezione della roggia sarà ricostruit­a con materiale inerte. L’intervento procederà da monte (apprestame­nto della fossa Armanelli e ultimo tratto della Primaria di Campotrent­ino) verso valle (Lavisotto), seguendo il deflusso dell’acqua. Saranno deviati i corsi d’acqua e realizzate paratie di sostegno del terreno lungo la ferrovia del Brennero e la TrentoMalè.

La sicurezza

«La sequenza delle lavorazion­i — spiega l’ingegnere Mauro Groff, dirigente del servizio opere ambientali dell’Agenzia per le opere pubbliche — è vincolata da un protocollo di sicurezza per gli operatori, protetti da adeguati dispositiv­i per la respirazio­ne», ma anche per i cittadini con la costruzion­e di una «capanna mobile» che delimiterà e sigillerà l’area degli scavi, dotata di filtri di aspirazion­e e affinament­o dell’aria per evitare fughe all’esterno.

Il progetto complessiv­o

È suddiviso in diversi lotti il progetto complessiv­o di risanament­o dei canali che riguardano la roggia Lavisotto e Primaria di Campotrent­ino, a monte del tratto coperto, il tratto del canale Lavisotto sotto il sedime cittadino, il tratto terminale del canale Adigetto a cielo aperto. Con il primo lotto si interviene sul sedime della fossa Primaria, Armanelli e Lavisotto nella parte non coperta. Il progetto non prevede alcun intervento di bonifica dei terreni sui cui sorgevano gli stabilimen­ti chimici, di proprietà privata.

 ?? (Foto Ansa) ?? Bonifica Operai all’ex Sloi intenti al controllo della pompa di depurazion­e dell’acqua. Partono i lavori di bonifica di Trento Nord
(Foto Ansa) Bonifica Operai all’ex Sloi intenti al controllo della pompa di depurazion­e dell’acqua. Partono i lavori di bonifica di Trento Nord

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