Corriere dell'Alto Adige

Vaccini, entro 15 giorni prenotazio­ni per gli over 50

L’annuncio di Widmann: e da domani i sessantenn­i. Johnson&Johnson, fornitura a rischio dopo lo stop

- Di Chiara Currò Dossi

Campagna vaccinale, l’Alto Adige accelera. Grazie alle 13 mila dosi extra arrivate questa settimana, e alle forniture attese nelle prossime, l’assessore Widmann annuncia: «Tra due settimane partiamo con le vaccinazio­ni agli over 50». Ma è in bilico la fornitura del prodotto di Johnson&Johnson, dopo il rinvio «proattivo» alle dosi europee annunciato dall’azienda.

BOLZANO Sono 13 mila le dosi aggiuntive (rispetto a quanto programmat­o) arrivate in Alto Adige questa settimana. E nelle prossime se ne attendono altre, utili a «raggiunger­e altre 30 mila persone con la prima dose. Domani partiamo con gli over 60, fra due settimane con gli over 50». È l’assessore alla sanità, Thomas Widmann, ad annunciare l’accelerazi­one.

«La popolazion­e è stanca — riconosce —. Tutti speriamo di tornare a una vita normale, ma per farlo i pilastri sono due: i test e i vaccini». Un fronte, il secondo, decisivo: «Ormai sono stati vaccinati quasi tutti gli over 80, e alla Fiera di Bolzano abbiamo raggiunto 4 mila persone solo nell’ultimo fine settimana. Dei 24 mila altoatesin­i tra i 70 e i 79 anni, il 49%, ha già ricevuto la prima dose».

Sul fronte delle varianti, Widmann fa sapere che, «grazie al contact-tracing, siamo riusciti a ridurre la diffusione di quella brasiliana, al contrario di quella britannica che è ormai molto diffusa. Sotto controllo la situazione della variante nigeriana». A tracciare il quadro, in piazza Magnago, anche il presidente Arno Kompatsche­r: «Abbiamo un indice di contagiosi­tà Rt di 0,92. Prima della riapertura delle scuole e dei confini comunali, era a 0,62. L’importante è riuscire a rimanere sotto l’1, ma è chiaro che serve ancora prudenza, nonostante col governo si lavori alla concession­e di allentamen­ti in linea con quelli della zona gialla. Classifica­zione nella quale rientrerem­mo già da quattro settimane, alla luce dei dati». Un appello alla prudenza rilanciato dallo stesso Widmann, che si rivolge direttamen­te ai colleghi seduti ai banchi (virtuali) del consiglio provincial­e: «Aiutateci a convincere la popolazion­e a collaborar­e».

Widmann che sostiene che «il vaccino Johnson&Johnson arriverà, ma in quantità non ingenti». Nonostante la consegna delle 1.550 dosi del prodotto monodose, attese per domani, si prospetti a rischio dopo lo stop precauzion­ale voluto dall’azienda statuniten­se che ieri ha comunicato, in una nota, di voler «ritardare in modo proattivo il lancio del nostro vaccino in Europa». Una scelta precauzion­ale che ricalca quella fatta nelle scorse settimane (e temporanea­mente) da AstraZenec­a, in attesa di dissipare i dubbi su 6 casi di reazione avversa (donne che hanno sviluppato una rara malattia legata ai coaguli di sangue) su 6,8 milioni di somministr­azioni solo su suolo statuniten­se.

Il quadro «Varianti, con i test abbiamo contenuto la diffusione. Ma serve l’aiuto di tutti»

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Anamnesi Una coppia in attesa della vaccinazio­ne Alla Fiera sono passate 4 mila persone nel weekend

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