Il «green pass» altoatesino in giunta
Il piano Kompatscher: un lasciapassare consentirà a vaccinati e testati di frequentare anche luoghi al chiuso
Sarà discussa oggi in giunta la proposta di un green pass altoatesino per consentire ai vaccinati e a chi può esibure un test fresco di negatività l’accesso ai locali chiusi. Intanto Trento riapre all’aperto.
Dal lunedì via libera anche alle attività extrascolastiche Deeg: importante fare un altro passo verso la normalità
BOLZANO Locali e attività riservate a chi ha completato il ciclo vaccinale ed effettuato i test «fai da te» della campagna provinciale. È questo il piano a cui sta lavorando l’assessore alla Protezione civile e al turismo Arnold Schuler e che oggi approderà in giunta. Parallelamente l’assessora al Welfare e alla Famiglia Waltraud Deeg ha messo a punto una delibera che autorizza la riapertura di tutte le attività extrascolastiche.
Nonostante il pressing dei colleghi, il governatore Arno Kompatscher rimane cauto. «Ci sarà qualche scostamento rispetto alle indicazioni nazionali ma prima di promettere riaperture discutiamo in giunta» spiega Kompatscher che nei prossimi due o tre giorni firmerà l’ordinanza con le nuove regole che scatteranno a partire dal 26 aprile.
Il passaporto verde
Il piano Schuler prevede la creazione di una app che funziona attraverso i codici Qr. Chi ha completato il ciclo vaccinale riceverà un codice a barre da mostrare all’ingresso dei locali. E lo stesso si farebbe con chi si sottopone al tampone «fai da te»: solo che in questo caso il codice avrebbe una scadenza che coincide con il periodo di validità del test. «É una soluzione compatibile con quella europea, non alternativa: una volta che entrerà in vigore si utilizzerà la stessa banca dati» chiarisce Kompatscher.
La misura dovrebbe consentire la riapertura di bar e ristoranti anche al chiuso senza attendere il primo giugno. Una proposta che ha il pieno sostegno dell’Hgv e dell’Unione commercio che hanno già criticato la decisione del governo di consentire solo il servizio all’aperto. «A nord e in montagna è impossibile mangiare fuori» si lamentano i ristoratori che ora sperano nel piano Schuler.
Il welfare
Di pari passo la giunta sta lavorando anche ad un piano per le attività extrascolastiche. «Se riaprono le scuole devono poter aprire anche le attività extrascolastiche. La scorsa estate abbiamo applicato rigidi protocolli di sicurezza prevedendo gruppi e personale stabili. E non ci sono stati contagi, ora abbiamo anche i test. É importante fare un altro passo verso la normalità» spiega Deeg. Anche in
Il governatore «Qualche scostamento dalle norme nazionali ci sarà, vogliamo legare le aperture ai test»
L’assessora
«In estate abbiamo garantito alle famiglie attività sicure, anche ora ci riusciremo»
questo caso la partecipazione alle attività e ai gruppi di gioco potrebbe essere limitata ai bambini che hanno dato il consenso per il test a scuola.
Il presidente
Nonostante le pressioni che provengono dal suo partito, Kompatscher continua a tenere un atteggiamento cauto e, a differenza di Trento che ha riaperto bar e ristoranti già da ieri in barba alle indicazioni del governo, non sembra intenzionato ad aprire uno scontro frontale con Roma. «Ma — precisa — qualche scostamento ci sarà. Anche adesso che formalmente siamo zona arancione è consentito spostarsi tra comuni». Sul green pass dunque Kompatscher rimane prudente. «Secondo noi ha senso fare delle riaperture collegate anche alla campagna di test di massa. Ma prima ne discutiamo in giunta e poi annunceremo le misure che saranno in vigore dalla settimana prossima» aggiunge il governatore altoatesino che sottolinea come, anche a livello nazionale, si stia valutando l’opportunità di avviare uno screening di massa nelle scuole.
«Nel resto d’Italia sono i sindacati a chiedere più test, qui purtroppo frenano a tutti i livelli. Noi — conclude Kompatscher rispondendo alle critiche di quanti considerano i test poco affidabili — abbiamo deciso di puntare su questi tamponi «fai da te» perché erano un prodotto affidabile e semplice da usare. Ma, se a livello nazionale si deciderà di introdurre il test salivare nelle scuole, siamo pronti a farlo anche noi. Per l’acquisto dei test è stato fatto un contratto aperto, acquistiamo solo quelli che veramente ci servono».