Corriere dell'Alto Adige

Test fai da te: boom in città, valli a rilento

Nelle valli i comuni faticano a far partire i tamponcini Scontro sul manifesto, Buonerba: lavoratori penalizzat­i

- Coco

Partenza a ritmo alternato per la campagna Testiamoci: per le difficoltà organizzat­ive dei comuni che, nelle valli, faticano a trovare luoghi adatti, la campagna procede a rilento, mentre la situazione è migliore nelle città. E il fronte sindacale si spacca: la Cisl non firma il manifesto a sostegno della campagna.

BOLZANO La campagna provincial­e Testiamoci parte piano. Un po’ per le difficoltà organizzat­ive dei comuni che, specie nelle valli, faticano a trovare luoghi adatti (meglio la città). E un po’ per le difficoltà politica con il fronte sindacale che si spacca: la Cisl non firma il manifesto delle parti sociali a sostegno della campagna.

Il manifesto

Sono ormai un paio di settimane che associazio­ni datoriali e sindacati stanno discutendo di un appello a favore della campagna testiamoci. Il testo finale è un generico appello a partecipar­e allo screening provincial­e ed stato sottoscrit­to ieri da tutti. Ma non dalla Cisl. «Si tratta di un test non riconosciu­to dall’Iss e l’esito positivo rischia di non essere considerat­o malattia. E non è giusto che i lavoratori ci rimettano lo stipendio» mette in chiaro Buonerba che ha chiesto un impegno scritto dell’Asl a riconoscer­e la malattia ai lavoratori o, in alternativ­a, che i giorni non lavorati fossero pagati dalle imprese. Un prospettiv­a che però le associazio­ni datoriali hanno respinto.

Nel pomeriggio sono arrivate le indicazion­i operative dell’Asl che non contengono l’impegno chiesto da Buonerba. Ergo la Cisl non ha firmato. «Non faccio accordi che danneggino i lavoratori» mette in chiaro il segretaio Cisl che è rimasto isolato. Cgil, Asgb e Uil infatti hanno firmato. «Rispettiam­o la scelta della Cisl di non firmare ma ovviamente non la condividia­mo. Le garanzie offerte dal direttore sanitario Pierpaolo Bertoli sono convincent­i per la tutela dei lavoratori» sottolinea il segretario della Uil, Toni Serafini.

«Questo appello si poteva fare due settimane fa, purtroppo la Cisl ha voluto bloccare tutto per piantare una bandierina» attacca il presidente degli artigiani, Claudio Corrarati.

Lo screening

Ma non ci sono le difficoltà politiche. Anche a livello organizzat­ivo la macchina fatica a mettersi in moto. Se a Bolzano ci sono state circa 800 prenotazio­ni in una giornata, in periferia si viaggia molto più piano. Sono solo dodici i comuni che già ieri sono stati in grado di partire con i test nasali rapidi . Tra questi Bressanone, Varna, Selva Gardena e il capoluogo Bolzano in cui i cinque centri predispost­i sono entrati in funzione alle 13 .

Corrarati

«Non si può chiedere ad aziende in difficoltà di pagare chi deve stare in isolamento»

Tre sale polifunzio­nali in piazza Nikoletti 4, via del Ronco, 11 e in piazzetta Anne Frank 21 sala “Ortles” e la sala B presso Casa Altmann in piazza Gries, 18 ai quali si aggiungerà da domani la sede dell’Università. L’orario per tutti e dalle 13 alle 18 con prenotazio­ne sulla piattaform­a online Test Covid.

L’esito del test sarà comunicato via e-mail con un pdf criptato. Il codice di sblocco sarà inviato via sms. Preparativ­i sono in corso in tutti gli altri Comuni dell’Alto Adige che hanno aderito senza eccezioni alla campagna promossa dalla Provincia. «A regime ci andremo con l’inizio della prossima settimana – confer

ma Andreas Schatzer presidente del consorzio dei Comuni – diverse realtà si stanno organizzan­do per via del personale e cercano anche di collegarsi con i Comuni vicini. Nei prossimi giorni qualcuno partirà senz’altro ma alla spicciolat­a».

Il Comando truppe Alpine di Bolzano ha messo a disposizio­ne le proprie strutture, in particolar­e dove ci sono caserme. A Merano infatti i test nasali rapidi saranno alla Caserma Battisti e, proprio in questi giorni, si stanno predispone­ndo gli spazi presso il Circolo ufficiali a Maia Bassa. I test partiranno il 26 aprile , l’orario è ancora da definire. «Abbiamo colto di buon grado la disponibil­ità offertaci dalle strutture militari – conferma il segretario generale del Comune Günther Bernhard – e stiamo attrezzand­o i locali e predispone­ndo il protocollo per l’accesso della cittadinan­za che vorrà farsi testare». Nel frattempo il Comando Truppe Alpine ha già dato l’ok all’utilizzo dei militari per regolare i flussi e inserire i dati.

Uno dei problemi principali per i Comuni è la disponibil­ità di personale per l’effettuazi­one dei test: «Stiamo valutando cosa poter fare con le risorse interne – dice ancora Benhard — ma non escludo che si debba fare ricorso ad assunzioni temporanee visto che i tempi non sono così brevi».

E su questa linea si sta muovendo il Comune di Malles che ha emesso un bando che scade il 22 aprile alle 12, per la ricerca di personale con contratto di lavoro occasional­e (20 euro lordi all’ora) da utilizzare presso questi centri nei prossimi mesi. In Alta Venosta lo stesso Comune di Malles, Glorenza, Sluderno, Tubre e Curon si sono consorziat­i ed eseguirann­o i testi a rotazione nelle varie sedi, dal lunedì al sabato con orario 710 e 17-20. A Lana invece i test nasali partono oggi presso la Arbeiterve­reinshaus: dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie 7-10, 11,30-14,30 (tranne martedì) e al sabato e domenica dalle 9 alle 12.

Ma ci sono Comuni che aspetteran­no ancora di più. Ad esempio Villandro ha deciso di mantenere la postazione di test rapidi e di non attivare un punto per effettuare i tamponcini fai da te. Una scelta che il sindaco Walter Baumgartne­r ha spiegato ai microfoni della Rai sostenendo che ci sono ancora troppo incertezze su questo genere di test.

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(Zambello-Ansa) Debutto Operazioni con i test nasali ieri a Casa Altmann
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