Corriere dell'Alto Adige

Ricoveri, si svuotano Colle Isarco e Sarnes Vaccinazio­ni, raggiunta quota 140.000

- M. An

Un morto nelle ultime 48 ore, nessuno nelle ultime 24. E solo 10 nuovi positivi su un totale di 1.500 tra tamponi e test rapidi. Nel frattempo si registrano 75 nuove guarigioni che fanno scendere il totale dei casi attivi a 1.181, sempre più vicino alla soglia psicologic­a dei mille.

Sul fronte dei ricoveri le notizie sono meno buone: infatti si registrano 5 nuovi ingressi in ospedale che portano il totale a 65 mentre rimangono stabili i pazienti in terapia intensiva (16) e quelli ricoverati nelle cliniche private (54). Sono invece ormai praticamen­te vuote le strutture di Colle Isarco e Sarnes dove rimangono in isolamento solamente tre persone. Cresce leggerment­e invece il numero delle persone che si trovano in isolamento domiciliar­e che attualment­e sono 2.575 su un totale di 131mila che, dallo scorso anno, hanno dovuto fare i conti con misure di confinamen­to.

Prosegue però a spron battuto la campagna vaccinale: nel weekend l’hub della Fiera ha lavorato ha pieno regime e anche in periferia cominciano ad aumentare le prenotazio­ni. L’Alto Adige viaggia leggerment­e meglio della media italiana: fino ad ora sono state somministr­ate l’87,8% delle oltre 158mila dosi consegnate. Complessiv­amente i soggetti che hanno ricevuto almeno una dose sono 140mila, oltre 100mila quelli che hanno già completato il ciclo vaccinale.

Nella fascia di età tra 80-89 anni si contano 39.512 vaccinati, 29.780 sono quelli nella fascia tra i 70 ed i 79 mentre gli over 60 sono già 22.323. Tra gli over 50 la cifra scende a 20.911 mentre gli over 40 già immunizzat­i sono solamente 16.253.

La vera svolta dovrebbe arrivare appena ci si avvicinerà alla soglia del 50% della popolazion­e: allora, come ha ricordato l’immunologo Bern Gänsbacher citando gli esempi di Israele ed Inghilterr­a, dovrebbero calare drasticame­nte sia i ricoveri sia le morti. Una svolta che tutti aspettano da tempo ma che potrà realizzars­i solo se verrà meno quella reticenza che ha fatto diventare la Provincia di Bolzano la Regione con il più alto tasso di obiettori vaccinali d’Italia. Il 50% dunque è ancora piuttosto lontano.

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