Test partiti nelle scuole, ma le superiori restano al 75%
Dopo settimane di scontri e dietrofront, in quasi tutte le scuole italiane si stanno svolgendo i test nasali «fai da te». Alla fine, in una maniera o nell’altra, le scuole sono riuscite a fare l’ennesimo sforzo organizzativo per testare i ragazzi coinvolgendo genitori volontari che lavorano nella sanità e qualche infermiere a pagamento. Tutto questo però non basterà a far ripartire la didattica in presenza al 100%. Le superiori infatti, almeno per ora, rimarranno al 75%. «Si sta parlando di un ritorno al 100% ma attendiamo indicazioni più precise da Roma» spiega il vicepresidente della giunta Giuliano Vettorato (foto). «Chiaramente tutti vorremo che i ragazzi tornassero in classe ma vanno anche organizzati servizi di trasporto adeguati» chiarisce Vettorato.
Il progetto dei test intanto comincia a dare i suoi frutti: sono oltre un centinaio infatti gli studenti che sono risultati positivi. Questo ha evitato ai compagni di classe di finire in quarantena ma, soprattutto, ha evitato che si creassero nuovi focolai.
Non è escluso che lo stesso sistema venga utilizzato per la cultura. Vettorato però ancora non vuole sbilanciarsi. «Per il momento abbiamo concordato un calendario di spettacoli all’aperto cono il Teatro stabile e anche una serie di iniziative con il centro Trevi. Per quello che succederà al chiuso attendiamo le indicazioni del governo. Credo però — conclude — che vadano trovati modi per fare in modo che le persone si riabituino ad uscire di casa».