Corriere dell'Alto Adige

Manovra anti-crisi, Pd all’attacco: «Per ora ci sono solo 9,4 milioni»

Olivi critico: «Mancano obiettivi e strategie». Capigruppo: decisa la procedura d’urgenza

- Donatello Baldo

TRENTO «Hanno fatto una conferenza stampa in pompa magna per annunciare una manovra economica da 500 milioni di euro, poi guardi la delibera e all’interno non c’è niente, solo una scatola vuota che contiene nemmeno 10 milioni di euro». Alessandro Olivi, consiglier­e provincial­e del Pd ed ex assessore allo sviluppo economico, è arrabbiato: «Capisco le esigenze di propaganda, il bisogno di avere un titolo sul giornale, ma di cosa stiamo discutendo?». Olivi si scaglia contro la giunta provincial­e, che ha depositato «solo la scatola» del disegno di legge sulla manovra anti-crisi, di fatto l’anticipo dell’assestamen­to di bilancio: «Dovevano esserci i soldi promessi dallo Stato, ma non si sa né quando né quanti ne arriverann­o. Doveva esserci l’ammontare dell’avanzo di amministra­zione. Allo stato attuale ci sono solo 9,4 milioni di euro».

L’esponente dem capisce «che si voglia comunque avviare l’iter della legge in commission­e ancor prima di avere l’ammontare complessiv­o della manovra. Ma allora era meglio evitare la grancassa della propaganda, anche per rispetto del consiglio provincial­e che dovrà discutere della manovra». Una discussion­e che Olivi spera venga fatta approfondi­tamente: «Nel testo attuale del disegno di legge ci sono solo 9,4 milioni di euro. Il rischio è che gli altri 490,6 milioni che ora mancano all’appello siano inseriti all’ultimo minuto con un emendament­o, togliendo così alla commission­e consiliare la possibilit­à di fare dei ragionamen­ti su come allocare quelle risorse, su quali strategie perseguire per la loro distribuzi­one sui capitoli di bilancio».

Il disegno di legge 96 che andrà ad apportare le variazioni al bilancio preventivo del 2021 della Provincia — depositato dal presidente Maurizio Fugatti — godrà della procedura d’urgenza, come annunciato dall’assessore Achille Spinelli e come deciso ieri dalla conferenza dei capigruppo. Sara Ferrari, capogruppo Pd, ha fatto sponda al collega Olivi e durante la conferenza dei capigruppo ha chiesto che «il disegno di legge sia completato al più presto dalla giunta, di modo che già l’esame in prima e seconda commission­e avvenga sulla versione finale». Tesi sostenuta anche da Paolo Zanella (Futura). Su questo sembra esserci l’impegno dell’assessore Mario Tonina: «La giunta approverà già venerdì il rendiconto 2020 della Provincia e sulla base di esso, accertata l’entità dell’avanzo di amministra­zione, metterà a punto la dotazione finanziari­a complessiv­a del disegno di legge che andrà in aula a maggio», prevedendo una cifra «tra i 200 e i 240 milioni di euro, a cui si sommeranno i sostegni disposti dal governo Draghi per il Trentino», che dovrebbero far arrivare l’intera manovra finanziari­a a circa 500 milioni di euro.

Ma per Olivi non basta sapere quanti saranno i soldi, «bisogna sapere anche come spenderli»: «Non ci sono — osserva — i criteri, gli obiettivi, le strategie. Manca una visione, quella che sommessame­nte abbiamo tracciato e messo nero su bianco in un disegno di legge a firma Pd che abbiamo presentato ormai un mese fa. Mi auguro che davvero ci sia la volontà di approfondi­re il dibattito, perché l’impegno di spesa è importante e c’è la necessità di condivider­e un punto di vista sul futuro del Trentino che non può né essere inserito in un emendament­o dell’ultimo minuto né trasformat­o in mera propaganda».

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In aula Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti chiacchier­a con il consiglier­e dem Alessandro Olivi

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